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Molto spesso accade che, mentre si assumono farmaci, decidiamo di esporci al sole. Cosa dobbiamo sapere?
La stagione estiva è il momento in cui si osserva la massima comparsa di reazioni di fotosensibilizzazione causate da farmaci, assunti per via orale o applicati topicamente (sulla pelle), o da sostanze chimiche che vengono a contatto con la pelle (deodoranti, profumi, dopobarba ecc).
I disturbi da fotosensibilità sono evidenti solitamente nelle zone esposte al sole, compreso il viso, il collo, le mani e gli avambracci, nella zona retroauricolare e periorbitale e nell’area sotto il mento, ma in alcuni casi la reazione può estendersi a tutto il corpo. Le possiamo paragonare ad un’intensa scottatura solare, con comparsa di eritema, edema, papule, reazioni orticarioidi con eventuale formazione di vescicole. La diagnosi si basa principalmente sull’area della pelle danneggiata e su un’analisi accurata della storia clinica, ossia sul tempo di manifestazione del sintomo in relazione all’esposizione ai raggi ultravioletti.
Le reazioni indotte direttamente da farmaci possono essere distinte in fototossiche o fotoallergiche, anche se non sempre è possibile distinguerle tra loro poiché uno stesso farmaco può rendersi responsabile di entrambe le reazioni.
- Fototossiche: si tratta delle reazioni più comuni, che generalmente si manifestano 2-3 ore dopo l’esposizione al sole. Le radiazioni solari reagiscono con il farmaco alterandone la struttura e provocando una reazione infiammatoria che si manifesta sulla cute con macchie rosse e talvolta bolle. Il rush cutaneo è generalmente localizzato, e la “scottatura guarisce” al termine dell’assunzione del farmaco.
- Fotoallergiche: in questo tipo di razioni, più rare, è il sistema immunitario ad essere coinvolto e le manifestazioni cutanee hanno un decorso molto più lungo, ben oltre il termine dell’assunzione del farmaco. Si può assistere anche a fenomeni desquamativi, e le aree interessate non sono sempre circoscritte alle zone di esposizione solare, ma si estendono altre zone del corpo
Fornire un elenco completo dei farmaci per i quali siano stati segnalati effetti di fotosensibilizzazione è un compito difficile. Tuttavia riportiamo a grandi linee alcune classi di farmaci che con elevata probabilità provocherebbero reazioni di fotosensibilità: antistaminici, antidepressivi, diuretici, antinfiammatori e sedativi.
Quali sono i farmaci che possono dare fotosensibilizzazione?
Cosa fare?
Se da una parte è molto semplice smettere di usare lozioni, profumi e deodoranti prima di esporsi al sole, lo stesso non si può dire per i farmaci. In questo caso si deve evitare l’esposizione alla luce solare nelle ore di più intensa irradiazione ultravioletta ed usare protettivi solari a schermo totale.
Questi stessi accorgimenti si devono impiegare in quei soggetti che, pur non assumendo farmaci, presentano problemi come la vitiligine o l’albinismo, dovuti a mancanza parziale o totale di melanina, oppure nei soggetti di carnagione chiara (fototipo 1).
I protettivi solari attualmente in commercio devono rispondere a requisiti che prevedono anche la protezione nei confronti degli UVA.
Quanto tempo devo attendere prima di andare al mare?
Prima di potersi dedicare alla tintarella, è preferibile attendere 2-3 giorni dalla fine della terapia antibiotica e sempre con adeguate protezioni solari.
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