Come e quando separare i cuccioli dalla mamma senza traumi

Come e quando separare i cuccioli dalla mamma senza traumi

I cuccioli di tutte le specie hanno bisogno delle cure della mamma nel primo periodo della vita e quindi, chi desidera adottare un cagnolino o un gattino, deve attendere il momento giusto per sottrarlo alla sua famiglia d’origine a quattro zampe.

Ma qual è realmente in momento giusto?

Gli allevatori responsabili cedono generalmente l’animale dopo il compimento dei 90 giorni, mentre altri ne attendono circa 70. Tuttavia, l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana (ENCI) ha un’opinione diversa e vota per 60 giorni perché ritiene sia importante tutelare il benessere del cucciolo in termini di relazione con l’uomo.

Cerchiamo quindi di fare un pochino di chiarezza per capire quando dare il benvenuto al nuovo membro della famiglia.

Qual è l’età giusta per la separazione di un gatto dalla mamma?

In linea generale, un gattino deve restare con la sua mamma e i suoi fratellini fino alle 8-12 settimane di vita. Separarlo dai suoi simili prima dei 60 giorni, può difatti favorire l’insorgenza di disturbi comportamentali che possono accompagnare il cucciolo anche per tutta la sua vita rendendo la convivenza con l’uomo spesso difficile.

Alcuni gatti diventano paurosi e spesso si nascondono, mentre altri sono sfuggenti o timidi. Altri ancora sviluppano un attaccamento poco sano verso gli oggetti e poi c’è chi diventa aggressivo e mostra difficoltà di apprendimento perché non ha giocato abbastanza con i fratellini.

Le conseguenze del distacco precoce di un gattino dalla mamma

Il distacco precoce di un gatto dalla sua mamma può causare sindrome di iperattività/ipersensibilità, sindrome di privazione sensoriale e claustrofobia.

  • Sindrome iperattività/ipersensibilità: il micio non riesce a controllarsi, graffia, morde e non sta mai fermo. In questi casi, attenzione a non rinforzare il gioco con mani e piedi e, se possibile, prendergli un gatto adulto per compagnia.
  • Sindrome di privazione sensoriale: il gatto è molto timoroso e trascorre la maggior parte del tempo nascosto per uscire dal suo rifugio solo nelle ore notturne quando va a mangiare. Possono, inoltre, manifestarsi segni di aggressività spesso dovuti a un sentimento di paura. Di norma, questi comportamenti si verificano quando mamma gatto abbandona i piccoli oppure l’intera cucciolata vive in un contesto poco stimolante dove regna il silenzio.
  • Claustrofobia: l’animale è nervoso, corre continuamente per casa, fa sovente degli agguati ai suoi padroni e non ama essere accarezzato. Ciò accade perché il gattino è passato, molto probabilmente, da ambienti iperstimolanti ad ambienti ipostimolanti e, dunque, necessita di qualche giochino in più e deve poter esplorare la casa.

Qual è l’età giusta per la separazione di un cane dalla mamma?

Per quanto riguarda i cani, i problemi legati a un precoce distacco dalla mamma sono quasi sempre di natura comportamentale.

Spesso le persone tendono a innamorarsi dei cuccioli quando sono piccolissimi e si possono tenere nel palmo della mano. In effetti a 35 giorni di vita, il cucciolo può iniziare lo svezzamento alimentare, e quindi ad autogestirsi con la razione di cibo, ma questa età non corrisponde al momento in cui dovrebbe staccarsi dalla madre.

Dalla quarta settimana di vita al secondo mese, il cucciolo apprende una lunga serie di informazioni dai conspecifici familiari e così deve essere per il corretto sviluppo dell’animale.

In questa fase, i cuccioli inoltre usano spesso la bocca per giocare e tendono, quindi, a mordersi a vicenda, ma il rapido intervento della madre li aiuta a capire di aver fatto una cosa sbagliata.

Il cucciolo impara così ad associare il lamento del fratellino, sinonimo di dolore, al ringhio della mamma che gli sta dicendo “smettila, stai facendo una cosa sbagliata”. Ed è sempre in questo periodo che i cuccioli imparano il significato del concetto di proprietà perché se provano a mettersi in bocca un oggetto di un adulto, come un osso o un giochino, vengono rimprovati aspramente dal papà o dalla mamma.

Cosa dice la legge a proposito del distaccamento dei cuccioli

La legge italiana (ordinanza del 6 agosto 2008) ha fissato un momento ben preciso in cui si può distaccare un cucciolo dalla madre. Dunque,  viene stabilito che bisogna attendere i 60 giorni di vita del cucciolo e, nel caso di animali provenienti dall’estero, tale soglia è stata innalzata a 3 mesi e 21 giorni di vita. Fa eccezione la Regione Lombardia che, con la legge numero 15 del 29 giugno 2016, sposta la data di cessione di un animale al compimento dei 90 giorni di vita.

Quando separare i cuccioli dalla mamma: la parola al veterinario

Secondo il nostro parere di esperti, i cuccioli dovrebbero rimanere quanto più possibile con la loro mamma anche perché è ormai dimostrato che, separazioni precoci, possono dare il La a seri problemi comportamentali come fobie, ansie, iperattività e forme più o meno gravi di aggressività.

E se il cucciolo dovesse sviluppare proprio alcuni di questi atteggiamenti scorretti, cosa si può fare?

Sfortunatamente alcune persone abbandonano l’animale riportandolo in allevamento o in canile e, infatti, i problemi comportamentali rientrano proprio tra le prime cause di abbandono di animali.

Altri decidono, invece, di intraprendere un percorso mirato a correggere i comportamenti sbagliati dell’animale e, per questo, si affidano a un veterinario comportamentalista. Ma cosa fa nel dettaglio questo specialista?

La terapia comportamentale

La terapia comportamentale si propone, come appena anticipato, di andare a correggere gli atteggiamenti disfunzionali dell’animale e, talvolta, si ricorre anche ad un supporto di tipo farmacologico atto a plasmare le capacità di apprendimento e di adattamento ambientale.

Per impostare una terapia valida ed efficace, il ruolo del capo branco bipide e della sua famiglia sono fondamentali per raccogliere quante più informazioni possibili circa i comportamenti assunti dal cane e/o gatto e per replicare le metodologie di modificazione cognitivo-comportamentale.

Se in molti si stessero domandando quanto dura la terapia comportamentale, non possiamo fornire numeri certi perché ogni caso è una storia diversa e ogni animale è diverso dagli altri. Tuttavia, di una cosa siamo certi. La terapia comportamentale non dura tutta la vita e lo stesso dicasi per trattamento farmacologico che verrà certamente scalato dal veterinario.  

Riassumendo, chi decide di allargare la famiglia e aprire le porte ad un amico a quattro zampe deve sapere che i cuccioli non possono essere separati dalla madre troppo presto. Le settimane trascorse con i propri simili sono, infatti, fondamentali per portarsi a casa un animale sano ed equilibrato. Dunque, niente fretta perché, in caso contrario, potrebbero insorgere problemi anche gravi e l’animale potrebbe assumere atteggiamenti disfunzionali che richiedono l’intervento di un veterinario comportamentalista.

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Categories: Rimedi naturali
Tags: cane, gatto

Autore

Dott.ssa Silvia Brini Dott.ssa Chiara Giovannone info@veterinariavignamurata.it http://www.veterinariavignamurata.it Via Elio Lampridio Cerva, 143, Roma Tel: 06 504 3090