Difterite

La difterite è una malattia infettiva acuta provocata da un batterio gram-negativo, il Corynebacterium diphtheriae, che, una volta entrato nel nostro organismo, rilascia una tossina in grado di danneggiare o distruggere organi e tessuti. Generalmente la malattia ha un decorso benigno, ma in alcuni casi possono insorgere complicanze gravi a livello cardiaco: aritmie, con rischio di arresto cardiaco, miocardite, insufficienza cardiaca progressiva.

Terapia della difterite

Se il medico sospetta un caso di difterite, la terapia deve essere iniziata immediatamente, prima ancora che i risultati dei test siano disponibili.
La terapia si basa sulla somministrazione di siero antidifterico e di antibiotici.
L’antitossina contenuta nel siero va a neutralizzare la tossina della difterite ancora in circolo nell’organismo.
La persona va messa in isolamento per evitare che contagi altre persone.
In genere, già dopo due giorni di terapia non è più contagiosa.

Come si trasmette la difterite?
La difterite è una malattia molto contagiosa, che si trasmette per contatto diretto con una persona infetta o, più raramente, con oggetti contaminati da secrezioni delle lesioni di un paziente. In passato, anche il latte non pastorizzato ha rappresentato un veicolo di infezione.
Le persone infette non trattate possono trasmettere la malattia agli altri, per un periodo che può durare fino a 6 settimane, anche se non presentano alcun sintomo. I pazienti che hanno ricevuto un’adeguata terapia antibiotica sono infettivi per un periodo limitato, meno di 4 giorni.
Per quanto la malattia possa colpire qualsiasi età, la difterite riguarda essenzialmente i bambini non vaccinati.
Nei Paesi con clima temperato, si diffonde durante i mesi invernali.

Sintomi e segni della difterite

Il periodo di incubazione dura da 2 a 7 giorni.
Quando l’infezione riguarda l’apparato orofaringeo, i primi sintomi sono mal di gola, perdita dell’appetito e febbre leggera. Fra i sintomi della difterite sono inclusi:
mal di gola e raucedine;
dolore nella deglutizione;
presenza di una patina grigiastra in gola e sulle tonsille;
ingrossamento dei linfonodi del collo;
difficoltà a respirare o respirazione accelerata;
naso che cola, febbre;
brividi e malessere generalizzato.
In genere i disturbi compaiono tra 2 e 5 giorni dopo l’infezione, ma in alcuni casi meno gravi possono addirittura non manifestarsi. Se l’infezione riguarda la pelle i sintomi includono dolore, arrossamento, gonfiori ed eventualmente ferite coperte da una membrana grigiastra.

Vaccinarsi contro la difterite

La prevenzione della difterite si basa sulla vaccinazione dei bambini nel primo anno di vita con il vaccino esavalente (pertosse, tetano, difterite, poliomielite, epatite virale B e Haemophilus influenzae B).

Successivamente vengono eseguiti due richiami, all’età di 5-6 e a 11-18 anni, generalmente in combinazione con i vaccini contro tetano, pertosse e polio. A ciclo ultimato, la vaccinazione antidifterica conferisce una protezione pressoché totale, purché si effettui un richiamo ogni dieci anni, preferibilmente con il vaccino trivalente contro difterite-tetano-pertosse (dTpa).

Fonte: http://www.salute.gov.it/

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