CONSULTA QUI I RISULTATI DELLE LE TUE ANALISI DEL SANGUE:

Enzima che converte l’angiotensina (una proteina presente nel sangue) dalla forma inattiva (angiotensina I) in quella attiva (angiotensina II) che restringe i vasi del sangue.

Valori di riferimento: 6-12 microgrammi/l.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori possono essere determinati da cirrosi epatica, da ipertiroidismo, da nefropatie, da sarcoidosi.
Il contenuto va qui, fai clic sul pulsante modifica per modificare questo testo.[/vc_toggle][vc_toggle title=”ACIDO FOLICO” el_id=”1442240052266-f3489066-d17a”]Vitamina essenziale per la produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo. E’ presente nei diversi alimenti, soprattutto fegato, latte, uova e nelle verdure crude.

Valori di riferimento: 3-20 microgrammi (mcg)/l.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori possono essere determinati da una dieta vegetariana. Valori inferiori possono essere associati a agranulocitosi, determinati da alcolismo, da anemia, da cirrosi epatica, da epatite cronica evolutiva, da gravidanza, da insufficienza renale cronica, da malnutrizione, da neoplasia maligna, da uso di chemioterapici (farmaci attivi contro le cellule tumorali) e di estroprogestinici (associazioni di ormoni che entrano nella composizione della pillola antifecondativa).

Acido debole che viene prodotto dalle cellule durante la degradazione anaerobica (processo chimico che avviene in assenza di ossigeno) del glucosio.

Valori di riferimento: Il contenuto normale oscilla tra i 5-18 mg/ml di sangue.

Interpretazione dei risultati: Un suo aumento è determinato da varie cause: alcolismo, anemia, cirrosi epatica, da diabete, eccessi sportivi, insufficienza renale cronica, shock.

La presenza di acido urico nel sangue è detta uricemia. E’ un prodotto di scarto del metabolismo e dovrebbe essere espulso dal corpo, attraverso i reni, nell’urina. Se ciò non avviene, nel sangue aumenta il tasso di acido urico.

Valori di riferimento: maschi 3,2-8,1 mg/100 ml; femmine 2,2-7,1 mg/100 ml.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da alcolismo, da diabete mellito, da digiuno, da eclampsia, da emolisi, da gotta, da insufficienza renale cronica, da leucemia, da linfomi, da policitemia, da psoriasi, da citostatici.
Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da anemia, da epatite acuta, da gravidanza, da morbo di Hodgkin, da malattia di Wilson, da mieloma, da sindrome di Fanconi, da uso di farmaci antinfiammatori non cortisonici, da steroidi, da antimicetici. (farmaci).

Ormone naturale che accresce la velocità e la forza del battito cardiaco, provoca la dilatazione delle vie aeree, migliorando la respirazione e fa restringere (vasocostrizione) i vasi sanguigni della pelle e dell’intestino in modo che un accresciuto flusso di sangue raggiunga i muscoli, consentendo loro di fare fronte alle maggiori necessità richieste dallo sforzo fisico. Occorre ricordare che non è un esame di routine: per farne una valutazione di solito si dosa l’acido vanilmandelico urinario che è un metabolita.

Valori di riferimento : < 0,5 mcg/ml di sangue.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da feocromocitoma, da infarto, da ipertensione, da morbo di Cushing, da nefrangiosclerosi.
Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da infezioni gravi, da morbo di Addison, da morbo di Parkinson, da sindrome di Waterhouse, da surrenalectomia.

E’ una proteina prodotta nel fegato; ha molte funzioni, ma la più importante è quella di mantenere costante il livello dei liquidi nei vasi sanguigni; quando i livelli sono bassi i liquidi si diffondono nei tessuti, causando gonfiore.

Valori di riferimento: 55-65% oppure 3,5-5g/100 ml.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori al normale possono essere determinati da disidratazione, da sarcoidosi, da tromboangioite o morbo di Bürger.
Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da alcolismo, da deficit ereditario, da cirrosi epatica, da collagenopatia, da gravidanza, da infiammazioni, da insufficienza renale cronica, da ipertiroidismo, da leucemie, da malnutrizione, da neoplasie maligne, da pancreatite, da ustioni.

E’ un pigmento contenuto nella bile dell’uomo. Essa si riforma in seguito alla demolizione dell’emoglobina appartenente ai globuli rossi smantellati al termine della loro vita (circa 120 giorni). Questa bilirubina viene trasportata dal sangue che la trasforma per renderla solubile in acqua.
Si divide in bilirubina diretta (già formata dal fegato) indiretta (non ancora “lavorata” dal fegato). Se il fegato si ammala oppure vengono distrutti globuli rossi in eccesso (anemia emolitica) la bilirubina aumenta. Il suo aumento si accompagna ad una colorazione della congiuntiva oculare e della pelle (ittero).

Vedi Bilirubina.

Valori di riferimento: Valori normali < 0.2mg/100ml.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori al normale possono essere determinati da cirrosi epatica, da epatite tossica, da infezioni gravi, da neoplasie epatiche, da toxoplasmosi, da uso di contraccettivi, di citostatici, di tetraciclina (antibiotici), di antinfiammatori non cortisonici, di steroidi.

Vedi Bilirubina.

Valori di riferimento: Valori normali < 1mg/100ml.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori al normale possono essere determinati da anemia emolitica, da anemia perniciosa, da ematomi, da emorragie gastrointestinali, da ipertiroidismo, da malattia di Gilbert, da interventi diretti a ridurre la anomala pressione dovuta a un eccesso di liquido (liquido cerebrospinale, sangue), da uso di steroidi, da rifampicina (farmaco antibatterico usato nella terapia della tubercolosi).

Una delle forme dei globuli bianchi o leucociti.

Valori di riferimento: Valori normali 0-2% del totale dei leucociti.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli normali possono essere determinati da epatite acuta, da insufficienza renale cronica, da leucemia, da morbillo, da pertosse, da rettocolite ulcerosa. 
Valori inferiori a quelli normali possono essere causati da gravidanza, da infezioni acute, da ipertiroidismo, da uso di estrogeni.

E’ un metallo che entra (come ione, particella con carica positiva) nella maggior parte dei processi biologici. La ricerca di questa sostanza è molto richiesta, perchè il calcio è fondamentale per il nostro corpo. È essenziale non solo per la formazione e lo sviluppo delle ossa, dei denti e delle unghie, ma anche per il processo di coagulazione del sangue, per l’attività dei muscoli e per il sistema nervoso centrale, per la digestione di alcuni cibi.

Valori di riferimento: 8.2-10.5 mg/dl. Esistono consistenti differenze tra laboratori. Considerato che solo il calcio ionizzato (cioè non legato alle proteine sieriche o come fosfato o bicarbonato etc) è fisiologicamente attivo, alcuni laboratori preferiscono fornire questo particolare parametro. In tal caso i valori di riferimento sono evidentemente più bassi (4.6-5.3 mg/dl).

Interpretazione dei risultati:
Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da acromegalia, dall’uso di contraccettivi, da farmaci cortisonici, da diuretici, da iperparatiroidismo, da iperprotidemia, da ipersensibilità alla vitamina D, da ipervitaminosi D, da leucemia, da linfomi, da metastasi ossee, da mieloma multiplo, da morbo di Hodgkin, da morbo di Paget. Valori inferiori al normale possono essere causati da carenza di vitamina D, da cirrosi epatica, da deficit di apporto alimentare, da insufficienza renale cronica, da ipoparatiroidismo, da osteomalacia, da pancreatite acuta, da paratiroidectomia, da steatorrea.

Ormone prodotto da gruppi di cellule che, nell’uomo, sono situate nella tiroide; controlla il livello di calcio che è presente nel sangue rallentando la velocità con cui il calcio stesso viene liberato dalle ossa (abbassa il calcio ematico).

Valori di riferimento: < 15 picogrammi (pg)/ml.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli normali possono essere determinati da alcolismo, da gravidanza, da neoplasia della mammella, del polmone e della tiroide.[/vc_toggle][vc_toggle title=”CERUPLASMINA” el_id=”1444494472337-07a6654d-f0c5″]Globulina prodotta dal fegato, permette il trasporto del rame nel sangue.

Valori di riferimento: 20 – 50 mg/100 ml.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da cirrosi epatica, da linfogranuloma maligno, da malattia di Hodgkin, da reumatismo agli arti, da uso di estroprogestinici.
Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da alcolismo, da epatite cronica, da malnutrizione, da morbo di Wilson.

Indicazioni all’analisi: valutazione dell’equilibrio idro-elettrolitico e acido-base.

Valori di riferimento: 98-110 mEq/l.

Interpretazione dei risultati: le variazioni della concentrazione ematica seguono quelle del sodio (tranne che nel caso di vomito persistente e di alcalosi ipocloremica). Esse sono invece di segno opposto a quelle dei bicarbonati, e ciò spiega come la loro interpretazione sia sempre strettamente legata ad una attenta valutazione complessiva dell’equilibrio acido-base. Valori diminuiti si osservano in caso di vomito, acidosi respiratoria e alcalosi metabolica.

Indicazione dell’analisi: valutazione del rischio cardiovascolare.

Preparazione del paziente: è richiesto il digiuno da almeno 12 ore, e nelle tre settimane precedenti il prelievo dovrebbe essere osservata una dieta normale, in modo da studiare il paziente in condizioni “basali”.

Valori di riferimento:

<200 mg/dl (desiderabili)

200-240 mg/dl (di attenzione)

>240 mg/dl (elevati)

 

Interpretazione dei risultati: i valori riscontrati possono essere correttamente interpretati esclusivamente alla luce degli altri fattori di rischio per malattie cardiovascolari (familiarità, ipertensione, fumo di sigaretta, obesità, vita sedentaria, diabete mellito).

Indicazione dell’analisi: valutazione del rischio di malattie cardiovascolari.

Preparazione del paziente: come per il colesterolo totale

Valori di riferimento:

>35mg/dl (uomini)

>40 mg/dl (donne)

Interpretazione dei risultati: il colesterolo HDL rappresenta una sorta di fattore protettivo per le malattie cardiovascolari (colesterolo “buono”). A parità di colesterolo totale, gli individui con più elevato colesterolo HDL hanno dunque un rischio teorico minore; in realtà, la valutazione deve tenere conto di tutti i possibili fattori.[/vc_toggle][vc_toggle title=”COLESTEROLO LDL” el_id=”1444495035619-1ae3214c-346c”]Indicazione dell’analisi: valutazione del rischio di malattie cardiovascolari.

Preparazione del paziente: come per il colesterolo totale

Valori di riferimento:

<130 mg/dl (desiderabili)

130-175 mg/dl (borderline)

>175 mg/dl (elevati)

Interpretazione dei risultati: i livelli di colesterolo LDL rappresentano un fattore di rischio per coronaropatia. Come già per il colesterolo totale e per quello HDL, l’interpretazione delle concentrazioni ematiche di questo analita deve prendere in considerazione anche gli altri elementi che contribuiscono alla genesi della patologia citata.

Indicazione dell’analisi: E’ un componente del sangue che viene eliminato con l’urina; segnala la funzionalità del rene in quanto viene eliminata dai reni stessi attraverso l’urina. Se la presenza di creatinina nel sangue è troppo elevata, ciò significa che i reni non riescono a farla passare nelle urine e quindi non svolgono bene il loro lavoro. In alcuni casi anche il fatto di alimentarsi di troppa carne può contribuire ad alzare il tasso di creatinina nel sangue.

Valori di riferimento:

0.5-1.2 mg/dl (uomini)

0.4-1.1 mg/dl (donne)

 

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli considerati normali possono essere causati da insufficienza renale (per diminuita filtrazione glomerulare), da dermatomiosite, da eccessi sportivi, da ipertiroidismo, da miastenia, da traumi, da ustioni.
Valori inferiori possono essere causati da anemie, da atrofia muscolare, da ipotiroidismo.

Esame di tolleranza al glucosio che permette una sicura diagnosi del diabete. Viene eseguita facendo prelievi del sangue a digiuno e dopo l’introduzione di 100 grammi di glucosio.

Valori normali massimi:

– a digiuno 120 mg/100 ml
-

– dopo 30 minuti 170 mg/100 ml

– dopo 60 minuti 170 mg/100 ml

– dopo due ore 130 mg/100 ml

– dopo tre ore 110 mg/100 ml

L’elettroforesi del siero analizza le proteine presenti nel siero del sangue. Le proteine del siero sono importantissimi valori che possono mettere in luce un gran numero di malattie. La maggior parte di queste proteine viene prodotta dal fegato e alcuni tipi di proteine vengono rilasciate nel sangue da cellule del sistema immunitario.

Indicazione dell’analisi: diagnosi e monitoraggio delle gammapatie monoclonali, valutazione della capacità protidosintetica epatica, valutazione dello stato nutrizionale, monitoraggio delle epatopatie.

È un esame che deve essere effettuato a digiuno.

Valori di riferimento:

albumina: 3.50-4.90 g/dl

alfa1-globuline 0.15-0.40 g/dl

alfa2-globuline 0.50-0.90 g/dl

beta-globuline 0.60-1.10 g/dl

gamma-globuline 0.60-1.50 g/dl

Interpretazione dei risultati: attualmente alcuni laboratori non utilizzano un sistema numerico di refertazione dell’elettroforesi, ma interpretano il tracciato mediante osservazione visiva e segnalano le eventuali alterazioni delle principali siero proteine.

Albumina: gli aumenti sono fondamentalmente privi di significato clinico, in quanto rapportabili ad emoconcentrazione. Le diminuzioni si osservano invece nelle epatopatie (per diminuita sintesi), nelle nefropatie e nelle enteropatie proteino-disperdenti (per aumentata perdita), negli stati infiammatori ed in alcune etroplasie.

alfa1-globuline: valori diminuiti suggeriscono un deficit genetico di alfa1-antitripsina, e sono una chiara indicazione al dosaggio di questa proteina. Gli aumenti si riscontrano nelle infezioni, (in particolare in quelle batteriche), negli stati infiammatori e nele patologie tumorali. Aumenti fisiologici si osservano in garvdidanza.

Alfa2-globuline: questa frazione contiene due proteine principali, l’alfa2-macroglobulina e l’aptoglobina, le cui concentrazioni relative non sono in genere stimabili con sicurezza sulla base del semplice tracciato elettroforetico. La prima aumenta fisiologicamente in gravidanza e in seguto all’assunzione di contraccettivi orali, mentr incrementi di interesse clinico si riscontrano nelle epatopatie, nelle malattie infettive e nel diabete. La seconda si comporta come proteina di fase acuta, ed è dunque aumentata nelle infezioni e nelle infiammazioni. Le diminuzioni dell’aptoglobina sono particolarmente importanti nella diagnostica delle anemie (dimostrano l’esistenza di emolisi intravascolare) ma possono essere dovute anche ad epatopatia.

Beta-globuline: anche questa frazione risulta costituita da due proteine principali: la transferrina e la frazione C3 del complemento. La transferrina è aumentata nelle anemie sideropeniche e in gravidanza; diminuzioni si osservano nelle infezioni croniche, nelle nefropatie e talora nelle epatopatie. Il C3 può essere aumentato negli stati infiammatori e nelle infezioni croniche.

Gamma-globuline: questa frazione è costituita soprattutto dalle immunoglobuline IgG, IgA e IgM. Valori diminuiti si riscontrano in caso di grave malnutrizione, di sindrome nefrosica (per aumentata perdita), in seguito a terapie immunosoppressive e in caso di alcune patologie ematologiche. Gli aumenti sono da rapportarsi soprattutto ad epatopatie croniche, a infezioni acute o croniche, a patologie tumorali.

E’ l’esame del sangue più eseguito. Esso contempla il conteggio del numero dei globuli rossi (eritrociti), dei globuli bianchi (leucociti) e delle piastrine (trombociti), nonchè la determinazione quantitativa dell’emoglobina. Con la formula leucocitaria, il laboratorio fornisce la percentuale di ciascun tipo di globulo bianco (granulociti neutrofili, eosinofili e basofili monociti, linfociti). In conclusione l’emocromo è suddiviso al suo interno in diverse “sottoanalisi” a seconda che esse riguardino ora l’uno ora l’altro componente del sangue. Tra queste si ricordano l’ematocrito (HMT), l’emoglobina (Hb), il conteggio dei globuli bianchi, il conteggio delle piastrine (vedere le singole voci).
È detto anche esame emocromocitometrico che letteralmente significa “misurazione del colore del sangue e del numero delle sue cellule, cioè dei globuli”. Implica un prelievo di poche gocce di sangue e non arreca che un fastidio minimo.

Valori di riferimento: L’emogramma normale (ci sono varianti in rapporto all’età e al sesso), è così rappresentato:

– Eritrociti : 4,6-6,0 x 106 mm3 negli uomini e 4,0-5,5 x 106 mm3 nelle donne

– Leucociti 4-10 mila/ mm3

– Piastrine 150.000-400.000/ mm3

– Emoglobina (Hbg) 14-18 g/dl negli uomini e 12-16 g/dl nelle donne

– Linfociti 19-48%

– Monociti 3-9%

– Neutrofili 40-74%

– Eosinofili 2-7%

– Basofili 0,1-1,5 %

Esame che misura la quantità percentuale dei globuli rossi rispetto alla frazione liquida del sangue; la sua sigla è HMT.

Valori di riferimento: Valori considerati normali sono 38 – 52% per l’uomo, 36 – 46% per la donna.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da alcolismo, da diabete, da insufficienza renale acuta, da peritonite, da policitemia, da poliglobulia, da uso di diuretici, da ustioni, da vomito, da disidratazione.
Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da anemie, da aplasie midollari, da carenza di ferro, da carenza di vitamina B12, da cirrosi epatica, da collagenopatie, da emorragie, da infezioni gravi, da insufficienza renale cronica, da leucemie, da tumori maligni.[/vc_toggle][vc_toggle title=”EMOGLOBINA (Hb)” el_id=”1444502300982-36ac1b01-efbe”]Proteina, costituente principale dei globuli rossi, adibita principalmente al trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti; nel suo viaggio di ritorno nel sangue venoso l’emoglobina trasporta invece anidride carbonica ai polmoni dai quali questa è espulsa con l’aria espirata. La sua formazione avviene nel midollo osseo simultaneamente a quella degli eritrociti immaturi; in un globulo rosso esistono circa 350 milioni di molecole di emoglobina, ciascuna delle quali in grado di trasportare quattro molecole di ossigeno.

Valori di riferimento:

-14-18 g/100 ml per gli uomini

-12-16 g/100ml per le donne.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli considerati normali possono essere causati da diarrea, da disidratazione, da enfisema, da policitemia, da poliglobulia, da shock, da ustioni, da trasfusioni ripetute Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da aplasia midollare, da collagenopatie, da deficit di ferro, da deficit di vitamina B12, da emorragie, da epatopatie, da infezioni gravi, da insufficienza renale cronica, da leucemie, da morbo di Cooley, da morbo di Crhon, da metrorragia, da neoplasie maligne, da ulcera peptica, da morbo di Hodgkin

E’ una varietà di globuli bianchi.

Valori di riferimento: Valori normali fino a 250/mm3.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da allergie, da eczemi, da granulomatosi, da leucemie, da morbo di Addison, da morbo di Hodgkin, da neoplasie maligne, da irradiazioni, da scarlattina 
Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere causati da agranulocitosi, da insufficienza renale cronica, da interventi chirurgici, da ipotiroidismo, da shock anafilattico, da traumi, da uso di farmaci cortisonici

O globuli rossi, corpuscoli che trasportano ossigeno e anidride carbonica.

Valori di riferimento: 4.600.000 – 6.000.000 / mm3 (millimetro cubo) per l’uomo e 4.000.000 – 5.500.000 / mm3 per la donna.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori al normale possono essere causati dall’altitudine, da insufficienza respiratoria, da policitemia, da talassemia.
Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da anemie o da emorragia.

Globulina che partecipa al processo di coagulazione del sangue. Si definisce protrombinemia la presenza di protrombina nel sangue.

Valori di riferimento: Si misura come attività protrombinica (70 – 110%).

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da eccesso di vitamina K e da uso di contraccettivi.
Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da cirrosi epatica, da collagenopatie, da epatite, da carenza di vitamina K, da insufficienza renale cronica, da pancreatite, da uso di salicilati, antibiotici e anticoagulanti.

Indica il ferro presente a livello del fegato, cioè la riserva in ferro.

Valori di riferimento:

giovani: 15-120 ng/ml

uomini: 30-300 ng/ml

donne:10-160 ng/ml

i valori variano considerevolmente tra laboratori soprattutto per quanto riguarda il limite inferiore di normalità.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da eccessiva introduzione di ferro, da emacromatosi, da leucemia, da neoplasie maligne, da trasfusioni. Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere causati da poca introduzione di ferro, da emorragie, da gravidanza.[/vc_toggle][vc_toggle title=”FERRO” el_id=”1444803381794-25aa288d-fefe”]Elemento essenziale per alcuni enzimi e per la formazione del pigmento dei globuli rossi e indispensabile per il trasporto dell’ossigeno a tutti i tessuti del corpo umano. La sua concentrazione nel sangue è detta sideremia.

Valori di riferimento:

bambini: 11-150 ug/ml

uomini: 50-175 ug/ml

donne: 40-150 ug/ml

Il valore del ferro è, però, molto variabile: è più alto al mattino e si modifica a seconda delle condizioni dell’individuo in quello specifico momento, ad esempio in corso d’infezione si abbassa. Per ottenere risultati più precisi, bisogna dosare un’altra sostanza, la ferritina: se questa si abbassa , significa che i depositi di ferro sono molto scarsi.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da anemia aplastica, da anemia mediterranea, da epatite virale acuta, da leucemie, da trasfusioni.
Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da allattamento, da anemia dovuta a scarsa introduzione di ferro con gli alimenti (si trova in fegato, in uova, in pesci, in ortaggi a foglia verde, in frutta a guscio e limoni), da diabete, da emorragie, da età avanzata, da infezioni croniche, da insufficienza renale, da neoplasie.

Indicazioni all’analisi: valutazione della funzionalità epatica. Si tratta di una proteina che interviene con gli altri fattori della coagulazione a favorire la coagulazione del sangue, in quanto si trasforma in fibrina (proteina filamentosa che forma l’impalcatura del coagulo).

Valori di riferimento: Sono considerati normali valori di 180-350 mg/dl.
Occorre precisare che l’intervallo di riferimento è metodo-dipendente.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da artrite reumatoide, da arteriosclerosi, da cirrosi, da epatite virale, da gotta, da gravidanza, da infarto del miocardio, da insufficienza renale, da mieloma multiplo, da uso di contraccettivi, da traumi, da ustioni.
Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da emorragie, da intossicazioni da fosforo, da infezioni gravi, da insufficienza epatica, da somministrazione di anticoagulanti.

E’ un enzima dosabile nel sangue, prodotto dall’intestino, dal fegato, da ossa e placenta; si trova nelle vie biliari.

Indicazioni all’analisi: Il suo dosaggio è eseguito per stabilire, in modo particolare, eventuali malattie delle ossa (quale indice di aumentato turnover).

Valori di riferimento: sono considerati valori normali 90-250 mU/ml negli adulti e 100-700 mU/ml nei bambini

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da artrite deformante, da carcinoma biliare, da epatite, da malattia di Paget, da metastasi epatiche e ossee, da mieloma, da mononucleosi, da osteomielite, da rachitismo, da sarcoidosi, da fratture ossee,da insufficienza renale, da sarcoma osteogenico, da diete ricche di proteine. Un suo aumento, insieme all’aumento di transaminasi (vedere), di bilirubina (vedere) e gamma GT (vedere), può quasi sicuramente decretare la presenza di una alterazione alle vie biliari.
Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da anemia, da età avanzata, da ipotiroidismo, da malnutrizione.

Prodotti a livello epatico, partecipano alla formazione delle lipoproteine (colesterolo HDL, LDL).

Valori di riferimento: Sono considerati valori normali 100-300 mg/100 ml.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da bulimia, da cirrosi epatica, da diabete mellito, da epatopatie croniche, da insufficienza renale cronica, da iperlipemia, da ipertiroidismo, da obesità, da pancreatite cronica.
Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da anoressia, da digiuno, da ipertiroidismo, da malnutrizione, da steatorrea.

O gammaglutamiltranspeptidasi. Enzima situato nelle cellule del fegato, del cuore, del pancreas e del rene.

Indicazioni all’analisi: valutazione della colestasi intra-epatica ed extra-epatica, valutazione delle epatopatie alcoliche (l’enzima è inducibile dall’alcool).

Valori di riferimento: 7-33 U/l.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da alcolismo, da epatite virale acuta, da infarto del miocardio, da metastasi epatiche, da nefrosi, da tumori maligni.

Indica la concentrazione nel sangue di glucosio, zucchero che si origina dal metabolismo di glicogeno, di ammino acidi e grassi introdotti con gli alimenti.

Indicazione all’analisi: studio del metabolismo glicidico, screening per la diagnosi di diabete mellito, monitoraggio della terapia antidiabetica.

Valori di riferimento: 70-110 mg/100 ml.

Interpretazione dei risultati: valori compresi tra 110 e 126 mg/dl rappresentano una raccomandazione ad ulteriori approfondimenti diagnostici in quanto sono suggestivi per intolleranza al glucosio. Valori > 126 mg/dl in almeno due diverse circostanza permettono la diagnosi di diabete mellito. Valori superiori possono essere determinati da avvelenamento da ossido di carbonio (CO), da diabete mellito, da feocromocitoma, da ictus cerebrale, da infarto cardiaco, da insufficienza renale cronica, da ipertiroidismo, da neoplasia del pancreas, da pancreatite, da sindrome di Cushing, da stress, da uso di farmaci contraccettivi e diuretici.
Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da cirrosi epatica, da digiuno, da epatopatia cronica, da ipertermia, da ipotiroidismo, da neoplasia del pancreas, da neoplasia dell’ipofisi, da necrosi epatica, da sarcomi, da sindrome di Zollinger-Ellison, da farmaci betabloccanti (chiamati anche bloccanti-adrenergici, prescritti principalmente per il trattamento delle malattie cardiache), da insulina.

Vedere LEUCOCITI.

Vedere ERITROCITI.

Vedere TRANSAMINASI GOT

Vedere TRANSAMINASI GPT

Indicazioni all’analisi: valutazione dell’immunità umorale insieme alle IgG e IgM.

Valori di riferimento:

uomini: 90-400 mg/dl

donne: 85-390 mg/dl

Interpretazione dei risultati: valori aumentati si riscontrano nelle gammapatie monoclonali IgA, nelle epatopatie croniche (e in particolare in quella alcolica), in alcune infezioni croniche. Valori diminuiti possono essere osservati nella atassia-telengiactasia, nelle sindromi da perdita di protein, in alcune malattie ematologiche, nel mieloma di altra classe immunoglobulinica ed in caso di carenza congenita.

Indicazioni all’analisi: studio dei disordini allergici, valutazione di esantemi di natura non definita, orticaria.

Valori di riferimento: < 100UI/ml

Esistono differenze tra laboratori. Nei bambini le concentrazioni aumentano col passare degli anni.

Interpretazione dei risultati: valori elevati si riscontrano in presenza di sindromi allergiche, di parassitosi, nell’asma e, più raramente, nel linfoma di Hodgkin. Sono noti casi di mieloma IgE, peraltro molto rari. Se esiste un fondato sospetto di patologia a genesi allergica può essere opportuno ricorerre a test di stimolazione o al dosaggio delle IgE allergene-specifiche anche in presenza di valori normali o borderline di IgE totali.

Indicazioni all’analisi: valutazione dello stato immunitario (soprattutto in soggetti giovani affetti da frequenti infezioni, insieme al dosaggio di IgA e IgM), monitoraggio del mieloma IgG.

Valori di riferimento: 840-1660 mg/dl

Interpretazione dei risultati: gli aumenti sono dovuti a gammapatia monoclonale IgG, a epatopatie e infezioni croniche, a disordini autoimmuni. Le diminuzioni si osservano nelle sindromi da perdita di proteine (enteropatia, sindrome nefrosica, ecc), nel mieloma non IgG, in alcune malattie ematologiche e per carenze genetiche.

Indicazioni all’analisi: monitoraggio del mieloma IgM, valutazione dell’immunità ti tipo umorale (insieme a IgG e IgA).

Valori di riferimento:

uomini: 46-205 mg/dl

donne: 52-230 mg/dl

Esistono differenze tra laboratori.

Interpretazione dei risultati: valori diminuiti sono rapportabili a carenze congenite oppure acquisite (enteropatie proteine-disperdenti, mielomi a immunoglobulina diversa da IgM). Gli aumenti si osservano nella fase acuta di molte malattie infettive, nelle epatopatie acute e croniche, in alcune infezioni croniche, nelle gammapatie monoclonali IgM.

Contenuto della fisarmoni

Ormone prodotto e immesso in circolo dal pancreas il cui compito è di permettere alle cellule di utilizzare il glucosio.

Valori di riferimento: Sono ritenuti valori normali 10-40 microU/l.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da alcolismo, da cirrosi epatica, da dieta, da epatopatia cronica, da insulinoma, da sindrome di Cushing, da uso di diuretici e cortisonici.
Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da diabete giovanile, da pancreatite postalcolica, da pancreasectomia, da terapia con insulina.

ca

Lattato deidrogenasi

Indicazioni all’analisi: diagnosi di infarto recente/pregresso (i valori tornano alla normalità dopo 7-10 giorni dall’evento infartuale, e quindi decisamente più tardi di quelli della CK), diagnosi di embolia polmonare o di infarto polmonare, in alcune malattie ematologiche, nella diagnostica epatica ed in quella renale.

Valori di riferimento: adulti 240-480 U/l. nei bambini l’attività è più elevata e diminuisce con l’aumentare dell’età.

Interpretazione dei risultati: Le cause di valori aumentati sono numerose: l’infarto del miocardio, del polmone e del rene, le malattie epatiche, alcune patologie tumorali, le malattie muscolari, alcune patologie ematologiche (anemia emolitica, anemia megaloblastica).

I leucociti o globuli bianchi sono cellule del sangue preposte alla difesa del sistema immunitario. I Leucociti si formano nel midollo osseo e sono presenti nel sangue in quantità pressoché costante fino a quando lo stato di salute dell’organismo non viene alterato. È per questo che se ne misura comunemente il numero: se i valori non rientrano in quelli di riferimento è necessario approfondire.

I leucociti si suddividono in base alla loro forma in due grandi gruppi, granulociti e agranulociti. I granulociti si suddividono eosinofili, basofili e neutrofili; gli agranulociti invece in monociti e linfociti.

Valori di riferimento: 4.50 – 11.0 milioni/L

Interpretazione dei risultati:

Valori superiori a quelli di riferimento indicano una leucocitosi, con conseguente infezione virale o batterica in atto. Anche la gravidanza, alcuni farmaci e lo stress possono aumentare il numero dei leucociti.

Valori inferiori a quelli di riferimento indicano una leucopenia, ossia uno scarso numero di leucociti. Questo quadro è possibile in condizioni virali acute, così come per alcune forme di anemia, alle quali si associa una carenza di globuli rossi e piastrine; e ancora, l’abuso di alcool o di farmaci, l’Aids e le immunodeficienze.

E’ un enzima in grado di scindere i trigliceridi (vedere) in altre sostanze (glicerolo e acidi grassi); è prodotto dal pancreas.

Indicazioni all’analisi: diagnosi di pancreatite, dimostrazione del coinvolgimento pancreatico in caso di parotite.

Valori di riferimento: < 190 U/l. questi valori sono decisamente metodo-dipendenti.

Interpretazione dei risultati: valori elevati si osservano soprattutto nelle malattie pancreatiche ( carcinoma, pancreatite acuta, coinvolgimento pancreatico in corso di parotite, calcoli dei dotti pancreatici, etc), ma si possono riscontrare anche in caso di gravi patologie intestinali (perforazioni, peritonite). La somministrazione di sotanze che causano spasmo dello sfintere di Oddi (morfina, codeina) può determinare l’aumento dei valori.

Indicazioni all’analisi: si tratta di un elemento metallico che svolge numerosi ruoli essenziali per l’organismo; è indispensabile per la formazione delle ossa e dei denti, per la contrazione muscolare, per la trasmissione degli impulsi nervosi e per l’attivazione di molti enzimi.

Valori di riferimento:1,5-2,5 millequivalenti (mEq)/l.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da diabete insipido, da digiuno, da disidratazione, da eccessiva ingestione, da febbre, da insufficienza renale cronica, da ipotiroidismo, da sudorazione, da uso di diuretici.
Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da alcolismo, da asportazioni intestinali, da cirrosi epatica, da citostatici, da deficit di assorbimento, da diarrea, da diabete mellito, da diuretici, da glomerulonefrite cronica, da iperparatiroidismo, da pancreatite, da traumi, da ustioni.

Indicazioni all’analisi: E’ il volume corpuscolare medio dei globuli rossi.

Valori di riferimento: 82-96 micron3.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli normali possono essere determinati da alcolismo, da anemia megaloblastica, da enteriti, da metastasi, da sferocitosi.
Valori inferiori a quelli normali possono essere determinati da emoglobinopatie, da morbo di Cooley, da talassemia, da tumori maligni, da anemia ferropriva.

E’ una proteina, “gemella”dell’emoglobina che si trova nei muscoli, ai quali conferisce il loro caratteristico colore rosso.

Valori di riferimento: deve essere assente nel sangue.

Interpretazione dei risultati: La presenza nel sangue può essere determinata da alcolismo, da predisposizione familiare, da infarto cardiaco, da ipertermia, da sforzi fisici, da shock, da traumi, da ustioni.

‘ un tipo di leucociti (vedere); sono cellule del sangue di grandi dimensioni, più grandi rispetto agli altri leucociti.

Valori di riferimento: 2-12% del numero totale dei leucociti (num. assoluto 200-1000).

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da collagenopatie, da endocarditi, da leucemia, da morbo di Crohn, da malattia di Hodgkin, da mononucleosi, da neoplasie maligne, da rettocolite ulcerosa, da sarcoidosi, da tifo. Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da anemie, da irradiazioni.

Indicazioni all’analisi: Sono i più piccoli elementi figurati del sangue che contribuiscono alla coagulazione; aggregandosi insieme in particolari situazioni (traumi, ferite, emorragie) bloccano le emorragie. La loro aggregazione è un fenomeno sfavorevole quando tende ad avvenire in condizioni normali, perchè può portare alla trombosi. La loro diminuzione causa alterazioni dell’emostasi con allungamento del tempo di emorragia.

Valori di riferimento: 150.000-400.000 per mm3 di sangue.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli presi come riferimento possono essere determinati da carcinomi, da carenza di ferro, da troppo esercizio fisico, da febbre reumatica, da infiammazioni, da leucemie, da morbo di Hodgkin, da osteomieliti, da parto, da policitemia, da splenectomia, da traumi, da uso di vitamina B12.
Valori inferiori a quelli presi come riferimento possono essere determinati da deficit di vitamina B12, da infezioni virali, da leptospirosi, da leucemia, da linfomi, da malaria, da porpora, da trasfusioni, da uso di antibiotici, di barbiturici, di diuretici, di ipoglicemizzanti (farmaci per diabetici che abbassano la glicemia stimolando la produzione di insulina da parte del pancreas: sono compresse da prendere per bocca), da PAS (sigla che sta per indicare acido para-amminosalicilico, farmaco usato nella cura della tubercolosi), di piramidone e di sulfamidici (categoria di farmaci storici perchè furono i primi ad essere usati contro le infezioni; oggi sono in gran parte sostituiti dagli antibiotici).

Contenuto della

E’ un minerale presente nelle cellule e nel sangue; da esso dipende l’attività dei muscoli, non ultimo il cuore di cui contribuisce a regolare il battito; regola l’equilibrio idrico dell’organismo. Nel siero la sua presenza è minima; si trova nell’interno della cellula.

Valori di riferimento: 3,5-5,2 milliequivalenti (mEq)/l.

E’ un minerale presente nelle cellule e nel sangue; da esso dipende l’attività dei muscoli, non ultimo il cuore di cui contribuisce a regolare il battito; regola l’equilibrio idrico dell’organismo. Nel siero la sua presenza è minima; si trova nell’interno della cellula.

Valori di riferimento: 3,5-5,2 milliequivalenti (mEq)/l.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da diabete mellito, da eccessiva introduzione, da infezioni, da insufficienza renale, da traumi, da uso di chemioterapici e penicillina, da ustioni. Molto potassio e poco sodio è una condizione che comporta alterazioni delle membrane cellulari, che possono comportare modificazioni a livello muscolare.
Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da diarrea, da uso di cortisone, da malnutrizione, da morbo di Addison, da uso di diuretici, da vomito. Una situazione con molto sodio e poco potassio indica che si è ridotta la parte liquida del sangue e ciò provoca alterazione della funzionalità dei muscoli.

fisarmonica

Si tratta di un antigene prostatico specifico.

Valori di riferimento: 0.0-4.0 ng/mL.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da carcinoma prostatico, iperplasia prostatica benigna, flogosi prostatiche.

Indicazioni all’analisi: Si tratta di esami di solito richiesti prima di un intervento chirurgico, in caso di alcune malattie del sangue (come l’emofilia) oppure semplicemente come check-up. Sono prove di laboratorio che consentono di valutare il tempo di coagulazione del plasma. La coagulazione è quel processo che si innesca nel momento in cui c’è una rottura di uno o più vasi sanguigni e che, attraverso un meccanismo complesso che coinvolge diverse sostanze, blocca l’emorragia. E appunto la protrombina (vedere) è una proteina che svolge questo delicato meccanismo di riparazione della rottura dei vasi sanguigni.

Valori di riferimento: Nel soggetto normale il tempo di protrombina (PT) è di 12-15 secondi (a seconda dei metodi laboratoristici) corrispondente ad un’attività protrombinica del 100%. Per l’APTT (tempo di tromboplastina parziale attivata) nei soggetti normali, a seconda dei metodi di analisi, può arrivare fino a 40 secondi.

Interpretazione dei risultati: valori alterati di PT sia in positivo sia in negativo, sono indici di difficoltà nella coagulazione che deve essere ben valutata dal medico. 
A mano a mano che il tempo di protrombina (PT) è aumentato, cioè meno il plasma è coagulabile, la percentuale del 100% diminuisce; valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da difetti congeniti, da malattie del fegato, da alcune anemie, in corso di terapia anti coagulante orale(molto usata nelle patologie cardiovascolari). Per quello che riguarda la APTT il tempo si allunga in caso di emofilia e in corso di terapia con eparina (farmaco anti coagulante). 
Valori inferiori a quelli di riferimento (il sangue si coagula più facilmente) possono essere causati da somministrazione di vitamina K, dall’uso di farmaci (ad esempio corticosteroidi), da trombosi.

Ormone maschile prodotto dal testicolo, dall’ovaio e dai surreni. Regola i caratteri sessuali primari e secondari (esempio, la barba) nell’uomo e stimola il desiderio sessuale.

Valori di riferimento: 5-12 ng/ml nell’uomo adulto e 0,1-1,2 ng/ml nella donna adulta.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da iperplasia surrenale, da neoplasie dell’ovaio, del surrene, del testicolo, da sindrome di Stein-Leventhal, da uso di androgeni e contraccettivi, da virilizzazione femminile. 
Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da cardiopatie congenite, da castrazione, da criptorchidismo, da insufficienza epatica e renale cronica, da ipogonadismo maschile, da ipotiroidismo, da irradiazioni, da mongolismo, da obesità, da parotite, da traumi, da uso di estrogeni.

Vedi PT o tempo di protrombina e PTT o APTT

Si tratta di sostanze enzimatiche (proteine) che stanno all’interno delle cellule del fegato.

Indicazioni all’analisi: il loro valore è utile per valutare il corretto funzionamento del fegato; possono anche indicare lo stato di salute del cuore e dell’apparato scheletrico. Si dividono in: transaminasi GPT o ALT, che riguardano soprattutto il fegato e transaminasi GOT o AST che riguardano invece soprattutto il cuore e lo scheletro. L’esame delle transaminasi è prescritto di routine o spesso richiesto per tenere sotto controllo il fegato.

Enzima molto importante, si chiama “transaminasi glutamico-ossalacetico” che in sigla si definisce GOT oppure AST (aspartato transferasi).

Indicazioni all’analisi: È presente nel fegato e viene analizzato per studiare le condizioni di questo organo, ma anche per valutare eventuali lesioni del muscolo cardiaco oppure alterazioni di quei muscoli che coordinano i movimenti dello scheletro.

Valori di riferimento: Valori normali oscillano fino a 40-45 U/l negli adulti e fino a 80 U/l nei bambini.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da alcolismo, da asma, da cirrosi epatica, da distrofia muscolare, da epatite, da gotta, da infarto del miocardio, da interventi chirurgici, da leptospirosi, da ittero ostruttivo, da metastasi epatiche, da mononucleosi, da pancreatite. 
Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da diabete, da dialisi, da gravidanza.

Enzima molto importante presente nel fegato. Si chiama “transaminasi glutamico piruvica”, in sigla GPT oppure ALT (alanino amino transferasi);

Indicazioni all’analisi: le transaminasi GPT danno la esatta valutazione della gravità dell’alterazione del fegato.

Valori di riferimento: Valori normali dovrebbero essere compresi tra 10 e 40 U/l per gli uomini e tra 5 e 35 U/l per le donne.

Interpretazione dei risultati: Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da cirrosi epatica, da uso di contraccettivi, da distrofia muscolare, da emolisi, da epatiti, da ittero ostruttivo, da metastasi epatiche, da mononucleosi, da obesità, da pancreatite, da scompenso circolatorio, da traumi.

Indicazioni all’analisi: valutazione del rischio cardiovascolare poiché un innalzamento dei trigliceridi, insieme al colesterolo, potrebbe danneggiare le arterie. Sono sostanze grasse prodotte nel fegato o introdotte con gli alimenti. Sono trasportati in circolo da proteine dette VLDL (very low density lipoprotein).

Valori di riferimento: Sono considerati valori normali 40-170 mg/100 ml;

Interpretazione dei risultati: i valori sono molto influenzabili dall’alimentazione immediatamente precedente al prelievo; se si mangiano cibi grassi nei giorni che precedono l’esame, è possibile che il loro livello si alzi; anche l’alcol sortisce questo effetto. 
Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da alcolismo, da diabete mellito, da epatopatie, da insufficienza renale, da ipotiroidismo, da obesità, da pancreatite acuta. Se un loro aumento si associa a forte diminuizione dei valori del colesterolo HDL (vedere), rappresentano anch’essi fattore di rischio per infarto e ictus. 
Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da anemia, da contraccettivi orali e gravidanza, da ipertiroidismo, da digiuno prolungato, da malnutrizione, da senilità (alterazioni delle capacità mentali che si verificano in conseguenza dell’invecchiamento), da ustioni.

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