Come comunicare con cani e gatti

Come comunicare con cani e gatti

Come comunicare con cani e gatti

Da sempre la comunicazione tra uomo e animali domestici è oggetto di attenzione da parte di tanti studiosi del comportamento animale ed è estremamente affascinante riuscire a capire in quale modo si può comunicare con loro. Gli animali, com’è noto, non si esprimono attraverso parole. Il linguaggio, a seconda della specie, è un fitto corredo di vocalizzazioni (il canto degli uccelli, il frinire delle rane, l’abbaio dei cani ecc), di odori (i feromoni facciali dei gatti, lo spruzzo dei leoni, la marcatura dei cani,…) ma soprattutto di posture, ossia di posizioni e movenze del corpo rispetto lo spazio.

Come comunica l’uomo con il gatto e viceversa?

Per quanto riguarda la comunicazione tra uomo e gatto, va detto che che quest’utlimo è sempre stato considerato come un animale lunatico, infedele e dispettoso: SBAGLIATO. Sono tutti aspetti negativi che però non hanno nulla a che vedere con la realtà.
Spesso si sente dire anche che il gatto è un animale solitario e poco comunicativo, e che la sua indipendenza lo porti a non gradire la presenza degli altri gatti e, a volte, anche dell’uomo stesso.
La verità invece è che il gatto ha una particolare forma di comunicazione con l’uomo, fatta da una vasta gamma di movimenti e posizioni della coda, degli occhi, delle orecchie e del pelo. Per non parlare poi dei messaggi che riesce a trasmettere e a percepire attraverso l’olfatto. Anche i miagolii sono una forma di comunicazione che hanno con noi i gatti: spesso il gatto attende da noi una risposta, e quando lo facciamo, modulando la voce in modo pacato e gentile, capisce subito che ci stiamo rivolgendo a lui e si sente soddisfatto.

Contrariamente al cane, il gatto non è un animale sociale obbligato: il gatto infatti, non ha bisogno di riconoscersi in un gruppo sociale di appartenenza per strutturare e motivare la sua esistenza.
Il gatto avverte l’essere umano come un eterospecifico (facente parte di altra specie) con cui riesce anche ad interagire e ad intendersi senza interpretarlo come un centro referenza sociale. Da qui, dunque, se ne deduce una posizione assolutamente paritaria assunta dal micio nei confronti del compagno umano.

Invece come comunicano l’uomo e il cane?

Per i cani il discorso è completamente diverso: una delle domande che spesso ci poniamo quando adottiamo un cucciolo è: riuscirò a farmi capire da lui?
Il primo passo da compiere è quello di imparare come comunica il tuo cane, in modo da interpretare al meglio le sue esigenze e i suoi segnali e in secondo luogo provare a farci comprendere da lui.
Innanzitutto bisognerà imparare ad osservare il suo comportamento: apprendendo le sue abitudini saremo in grado di rispondere ai suoi problemi prima che la situazione diventi peggiore; i piccoli segni di stress o infelicità, se non notati in tempo, possono sfociare in aggressività o creare difficoltà.
E’ importante anche il contatto visivo con il nostro pet, spesso i cani si sentono confusi e minacciati da chi li fissa negli occhi. Un cane che distoglie lo sguardo in questa situazione è, in effetti, educato (o sottomesso) e cerca di evitare il confronto. Ricordare sempre che il cane ci guarda, impara da noi e cerca di prevedere la nostra routine, quindi se si prova a distogliere lo sguardo e allo stesso tempo allontanare le braccia, questo potrebbe far capire al cane che non lo si vuole più toccare e potrebbe provocare una reazione negativa. Anche fissarlo intensamente può essere considerata una minaccia.

Le regole del branco esistono davvero?

Un suggerimento è quello di imparare le regole del branco; i cani sono geneticamente programmati per seguire una gerarchia ben definita, infatti la loro comunicazione si basa sulla loro posizione “percepita” nel branco.
Questa regola è ancora più evidente in più cani che vivono insieme: il soggetto leader è designato dalla lettera dell’alfabeto greco Alpha (in teoria in una famiglia dove c’è solo un cane il soggeto alpha dovrebbe essere proprio il proprietario del cane).

Sono importanti le parole che utilizziamo quando esprimiamo un comando?

E’ fondamentale essere chiari e concisi quando comunichiamo con il nostro cane: dovremmo ripetere i comandi utilizzando sempre le stesse parole con lo stesso tono. Spesso i cani capiscono se hanno fatto qualcosa di giusto o di sbagliato in base al tono con il quale ci rivolgiamo a loro: se li elogiamo con tono felice capiranno di aver fatto qualcosa di buono e saranno felici, viceversa un tono brusco gli farà intendere il contrario.

È utile urlare al cane?

Urlare al cane, gesticolare molto o scuotere oggetti come una scopa verso il cane farà pensare all’animale che tu sia pazzo e non servirà a cambiare il suo comportamento. Potresti, tra l’altro, turbare ancora di più un cane insicuro e spaventato. Comunicate in modo chiaro e ragionato, proprio come se stessimo parlando con un bambino che ancora non sa parlare.

Come distinguo i diversi tipi di abbaio?

E’ importante anche ascoltare il nostro fido e saper distinguere i diversi tipi di abbaio e di ringhio:

  • un abbaio forte, rapido e a tonalità alta può essere aggressivo o territoriale;
  • un abbaio a tonalità alta indica spesso che il cane vuole giocare;
  • un ringhio basso e silenzioso indica che il destinatario deve allontanarsi. Si tratta di un segno di decisione di un cane dominante;
  • un ringhio medio, che porta a un abbaio indica che il cane si sente nervoso ed è aggressivo e in questo caso è necessario procedere con cautela;
  • a volte invece il ringhio può essere sinonimo di giocosità, soprattutto se a farlo sono i cuccioli e magari sono intenti a mordicchiare qualche giocattolo, in attesa di poter interagire con i proprietari.

Le posizioni che il cane assume possono dirci qualcosa?

Bisognerebbe saper individuare anche le posizioni di sottomissione e di dominio del nostro “fido” in modo da capire poi quali segnali mandargli per poter comunicare al meglio.
Rotolarsi e mostrare la pancia è un gesto che mostra rispetto per l’autorità e un massaggio alla pancia è un ottimo rinforzo per questo comportamento.
Montare può essere un segno di stress ed è difficile per i proprietari capirne la motivazione, perché può essere usato come gesto di dominanza, alla ricerca di un miglioramento della propria posizione nella gerarchia del branco.

Come muove la coda un cane?

Un altro gesto che indica la dominanza o la sottomissione di un cane è il posizionamento della coda:

  • la coda eretta tremante indica una sfida e che il cane si sta comportando in modo dominante;
  • la coda che oscilla rapidamente in posizione bassa mostra sottomissione;
  • la coda dritta indica sicurezza, decisione o grande eccitazione.

Dobbiamo mettere in atto tutti questi consigli? Dobbiamo trattarli come umani?

Spesso provando a mettere in pratica tutti questi suggerimenti si rischia di “umanizzare” il nostro Fido rischiando di non soddisfare i suoi bisogni fondamentali e di non tenere conto della sua vera natura, che inevitabilmente andrà persa.
Inoltre, trattando cani e gatti come essere umani, si possono commettere errori davvero banali, i quali oltre a comprometterne il percorso educativo, possono aprire la strada a vere e proprie patologie del comportamento, non sempre di facile risoluzione.
Il modo migliore per amarli nella giusta maniera è assecondare la loro natura, cioè far sì che all’interno della famiglia si crei una vera e propria gerarchia, con uno o più capi (i padroni), i quali saranno dei leader autorevoli e bonari in grado di stabilire regole e di farle rispettare dagli altri membri subalterni (i cani).
Il rischio maggiore che si corre nell’umanizzazione del nostro Fido è che potrà divenire un cane viziato e fare quello che vuole.
Questa è una condizione estremamente errata, soprattutto nel caso di cani di grossa taglia, e può essere pericolosa e dare luogo anche ad aggressioni che possono apparire del tutto immotivate ma che una particolare ragione, anche se non la vediamo, ce l’hanno.

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Categories: Farmaci
Tags: cane, gatto

Autore

Dott.ssa Silvia Brini Dott.ssa Chiara Giovannone info@veterinariavignamurata.it http://www.veterinariavignamurata.it Via Elio Lampridio Cerva, 143, Roma Tel: 06 504 3090