Canapa alimentare

Canapa alimentare

La canapa alimentare

I semi di canapa sono uno degli alimenti con il più alto valore nutrizionale:

contengono circa il 25% di proteine, in una combinazione unica nel mondo vegetale, poiché in esse sono presenti tutti e 9 gli aminoacidi essenziali, ovvero quelli che il nostro corpo non è in grado di sintetizzare;

sono ricchi di vitamine, in particolare la vitamina E, un potente antiossidante,  le vitamine A, PP, C, B1, B3, B5 e la vitamina D.
Contengono inoltre molti minerali, tra cui calcio, magnesio e potassio;

nei semi di canapa si trova una frazione grassa (35%) di ottima qualità, costituita per circa 3/4 da

una miscela di acidi grassi polinsaturi, fondamentali per la regolazione dell’attività di numerose ghiandole, dei recettori nervosi e dei muscoli. Tra gli acidi grassi,
gli Omega 3 e gli Omega 6 sono presenti in una proporzione particolarmente benefica, necessaria per il corretto funzionamento del sistema immunitario e la regolazione del metabolismo.

Gli acidi grassi essenziali Omega 6 e Omega 3 in rapporto di 3:1, sono ritenuti ottimali dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per soddisfare le nostre necessità di antiossidanti.

I semi di canapa sono uno degli alimenti con il più alto valore nutrizionale:
contengono circa il 25% di proteine, in una combinazione unica nel mondo vegetale, poiché in esse sono presenti tutti e 9 gli aminoacidi essenziali, ovvero quelli che il nostro corpo non è in grado di sintetizzare;

sono ricchi di vitamine, in particolare la vitamina E, un potente antiossidante,  le vitamine A, PP, C, B1, B3, B5 e la vitamina D.
Contengono inoltre molti minerali, tra cui calcio, magnesio e potassio;

nei semi di canapa si trova una frazione grassa (35%) di ottima qualità, costituita per circa 3/4 da
una miscela di acidi grassi polinsaturi, fondamentali per la regolazione dell’attività di numerose ghiandole, dei recettori nervosi e dei muscoli. Tra gli acidi grassi,
gli Omega 3 e gli Omega 6 sono presenti in una proporzione particolarmente benefica, necessaria per il corretto funzionamento del sistema immunitario e la regolazione del metabolismo.

Gli acidi grassi essenziali Omega 6 e Omega 3 in rapporto di 3:1, sono ritenuti ottimali dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per soddisfare le nostre necessità di antiossidanti.

Cenni Botanici

La canapa appartiene alla famiglia delle Cannabinacee, è una pianta annuale e in natura è dioica, il che significa che nella sua popolazione si trovano più o meno al 50 per cento esemplari che portano soltanto fiori femminili ed esemplari che portano soltanto fiori maschili ( si parla di piante maschio e di piante femmina). Prima della formazione dei fiori non è possibile riconoscere il sesso delle piante di canapa.

Essendo la popolazione della canapa molto variabile, nel campo si possono trovare soggetti con caratteri molto diversi tra loro, ad esempio si trovano piante che portano sullo stesso stelo fiori maschili e fiori femminili (monoicismo), piante che contengono livelli elevati di THC e piante che ne sono del tutto prive, piante con colorazione delle foglie che varia dal verde chiaro, al verde scuro al violaceo.

Varietà di canapa

Approfittando della variabilità della canapa, nel tempo e con la selezione l’uomo ha creato tante varietà: da fibra, da seme (in genere monoiche), da droga.
Le varietà italiane più conosciute e ancora oggi competitive sono: Carmagnola, CS (Carmagnola Selezionata), Fibranova. Il germoplasma di altre varietà famose come Eletta Campana e Bolognese è andato perduto. Negli ultimi anni l’ISCI di Bologna ha selezionato nuove varietà derivate da quelle tradizionali.

Cannabis indica non esiste

La distinzione cannabis indica/cannabis sativa utilizzata per indicare rispettivamente la canapa ad alto tenore di THC (marijuana) e la canapa a basso tenore di THC è un errore botanico perché la canapa è una specie unica.
In questo equivoco è caduta anche la normativa italiana antidroga.

LA PIANTA DI CANAPA

Fusto

La pianta di canapa ha un fusto eretto la cui altezza può variare da 1 a 4/5 metri in media a seconda delle varietà, delle condizioni pedologiche e climatiche e ancora della densità di semina. Alcuni esemplari, in piemontese detti “lanse”, superano anche i 7 metri.
La sezione del fusto può variare da pochi millimetri ad alcuni centimetri. Il fusto è formato da una corteccia esterna di colore verde costituita da fibre tenute insieme da pectine e da una parte interna detta canapulo, di colore bianco molto leggero.
La fibra rappresenta il 25/30 per cento del fusto ed è costituita per circa l’82 per cento da cellulosa e per il 6 per cento da lignina; il canapulo rappresenta il 70/75 per cento ed è costituito da circa il 77 per cento di cellulosa e da circa il 19 per cento di lignina, di colore bianco.
Più la pianta è grossa più la fibra è grossolana e robusta. Nella stessa pianta la fibra è più grossa verso la radice e più fine verso la cima.

Apparato radicale

È formato da un robusto fittone con esili ramificazioni laterali, che nei terreni sciolti arriva fino alla profondità di 150 cm.

Foglie

Si sviluppano su ciascun nodo del fusto. Sono prevalentemente opposte, picciolate, palmate, generalmente con sette segmenti lanceolati, acuminati, seghettati e pelosi.

Infiorescenze

Le infiorescenze maschili sono pannocchie composte da numerosi racemi costituiti da un perigonio a 5 pezzi. Cominciano a svilupparsi sull’ascella fogliare almeno 60 giorni dopo la germinazione.

Le infiorescenze femminili si formano sulle cime una decina di giorni dopo quelle maschili e assumono la forma a falsa spiga, grossa, diritta e a ciuffo, molto più compatta di quella maschile.

L’impollinazione è anemofila.
La fioritura in Italia avviene verso la metà di luglio. Le piante maschio cominciano a seccare dopo la impollinazione e sono già secche nel mese di agosto mentre le piante femmina continuano a vegetare fino a fine settembre e oltre perché devono portare a maturazione il seme.

Seme

Il seme è prodotto dai fiori femminili. E’ costituito da un frutto secco detto achenio, di colore grigio/ verde ovoidale (lunghezza 3-5 mm, larghezza 2-3 mm). Il peso di 1000 semi varia tra i 20/30 gr per le varietà dioiche e i 16/20 gr per le varietà monoiche.
La maturazione del seme sulla spiga avviene in modo scalare.
E’ molto delicato.

La canapa alimentare

Per meglio comprendere le molteplici possibilità della coltivazione di cannabis sativa, partiamo dai suoi diversi utilizzi in campo alimentare.

Semi di canapa

Partiamo innanzitutto dal prodotto più semplice, i semi di canapa. Nei negozi specializzati troviamo sia semi integrali (provvisti di guscio, peraltro commestibile), che decorticati (senza guscio, più morbidi e dolci). I valori nutrizionali dei semi di canapa sono davvero interessanti. Questo alimento contiene infatti gli aminoacidi essenziali, è molto ricco di vitamine (provitamina A, vitamine del gruppo B, vitamine B ed E), fibre alimentari e proteine.
Ha inoltre un alto contenuto in Kcal, 516 per 100 gr, quindi se ne consiglia un uso moderato per chi è a dieta.
I semi di canapa (decorticata e non) vengono consumati crudi. Si usano come condimento o ingrediente in insalate miste e preparazioni varie come dolci, pane, muesli, ecc. Se li cercate potete facilmente trovarli quiSemi di canapa.

Olio di canapa

Altro prodotto della lavorazione della canapa alimentare è l’olio di semi di canapa, ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi.
L’olio di canapa è possibile acquistarlo facilmente nei negozi onlineOlio di canapa. E’ un prodotto davvero pregiato con alcune eccellenti proprietà alimentari. Infatti è ricco di acidi grassi essenziali, appartenenti al tipo omega 6 e omega 3 (in una proporzione di 3 a 1, valore considerato ottimale per l’alimentazione). Inoltre è anche ricco di vitamina E, che è un antiossidante naturale.

L’olio di canapa ha un sapore delicato e molto gradevole, può essere utilizzato come condimento a crudo, per non perderne i benefici. Purtroppo, essendo la produzione di canapa alimentare alimentare limitata, il prezzo di mercato è, per il momento, un po’ elevato.

Farina di canapa

Per chiudere la nostra disamina sugli utilizzi della canapa in campo alimentare, parliamo della farina di canapa.
Questa si ottiene dalla macinazione del panello, vale a dire il residuo rimasto dalla spremitura del seme.
A livello di proprietà ricalca i valori nutrizionali dei semi e dell’olio, che abbiamo visto in precedenza. Qui evidenziamo che si tratta di una farina molto leggera, contiene infatti circa il 20% in meno di calorie rispetto alle normali farine. In secondo luogo, essendo priva di glutine, è l’ideale per una dieta celiaca. Se intendete assaggiarla, potete trovarla quiFarina di canapa.

La canapa industriale

I tessuti

Come vi abbiamo accennato, prima del proibizionismo, la coltivazione della canapa in Italia era molto florida e diffusa. L’utilizzo maggiore che se ne faceva agli inizi del 900 era quello in campo tessile, per la produzione di tessuti, e nell’industria mercantile, per la realizzazione dei cordami.

Uno degli svantaggi dell’utilizzo della canapa era il lungo ed elaborato processo di lavorazione per l’estrazione della fibra, da cui si produce il tessuto grezzo. Attualmente, con i miglioramenti dell’ingegneria produttiva, la coltivazione di canapa destinata all’industria tessile ritorna fortemente alla ribalta. Anche perché i vantaggi sono molteplici.

Innanzitutto dalla fibra della pianta di canapa si producono tessuti molto più resistenti di altre fibre naturali come il cotone. Anche la qualità non è da sottovalutare. Grazie alla sua fibra cava, infatti, il tessuto di canapa ha la peculiarità di rimanere fresco in estate e caldo in inverno, proteggendo il corpo dall’umidità.

Altro indubbio vantaggio rispetto al cotone è l’impatto ambientale della produzione stessa. Il cotone infatti, per essere prodotto, richiede una quantità d’acqua 2 volte superiore rispetto alla canapa. Inoltre la coltivazione del cotone richiede un impiego di pesticidi elevatissimo.
La canapa industriale, invece, non ha bisogno dell’utilizzo di pesticidi. Per questa ragione, se pensate alle immense distese di terreni agricoli che il cotone occupa, il vantaggio ambientale è di tutta evidenza.

Fibra tecnica

La lavorazione della fibra di canapa industriale viene applicata nel campo dell’ingegneria meccanica per la produzione di telai di automobili e, ultimamente, anche di aerei leggeri.
Resistente e duttile, la fibra tecnica può essere impiegata al posto della vetroresina, dei materiali plastici tradizionali e dell’alluminio, per realizzare prodotti innovativi ed ecosostenibili.

Bioedilizia

La coltivazione di canapa industriale negli ultimi anni è sempre più indirizzata verso la bioedilizia, per sostituire in maniera efficiente materiali come il cemento e i classici mattoni.
Con la canapa si producono la calce e i biomattoni. Si tratta di materiali in grado di assorbire la Co2, garantendo un elevato isolamento termico e acustico. Questo, ovviamente, permette di migliorare i livelli di prestazione energetica.

Carta

L’utilizzo della fibra e delle parti legnose della canapa per produrre la carta risale a tempi antichi. Un esempio relativamente più moderno è la dichiarazione d’indipendenza americana stampata in carta di canapa.
Purtroppo la fibra di canapa per la produzione di carta fu abbandonata dopo il proibizionismo voluto dagli stessi americani. La carta prodotta in fibra di canapa comporta importanti vantaggi ambientali rispetto alle costose fibre di cellulosa ricavate dal legno.
Innanzitutto la canapa garantisce un’altissima produttività, in termine assoluti superiori agli alberi.
In secondo luogo ha in sé una bassa percentuale di lignina. Questo elemento, per essere eliminato dal legno degli alberi e ottenere la pasta per la carta, richiede un grande impiego di acidi e solventi altamente inquinanti.

Bonifica dei terreni

Un campo di cannabis sativa può svolgere anche’un altra importante funzione ambientale: la bonifica del terreno.

Terreni contaminati da metalli pesanti o altri residui di pesticidi chimici traggono vantaggio dalla coltivazione di canapa. Grazie al suo apparato radicale, la canapa, con un processo chiamato “phytoremediation”, svolge un’azione chelante, ossia assorbe i veleni presenti nel terreno.
In Italia si stano conducendo sperimentazioni in tal senso in zone altamente inquinate, come ad esempio l’Ilva di Taranto.

Pacciamatura

Chi coltiva la canapa può facilmente utilizzare gli scarti della lavorazione per ottenere materiale per la pacciamatura naturale. Il canapulo, ossia la parte legnosa dello stelo, può essere infatti trinciato e utilizzato come strato pacciamante. La pacciamatura, è bene ricordarlo, è una tecnica ideale e necessaria per chi fa agricoltura biologica.

Sviluppi futuri

In questo articolo abbiamo evidenziato quali sono a nostro avviso i principali utilizzi della canapa industriale e alimentare. Ci rendiamo conto però che la nostra analisi è limitata. Non passa giorno, infatti, in cui non venga sperimentato o lanciato sul mercato un prodotto, o un processo, con alla base la canapa.
Questa pianta può rappresentare il volano per l’economia green e sostenibile del futuro. E’ sufficiente pensare che rappresenta forse la più valida alternativa al petrolio e i suoi derivati, anche per la produzione di bio-carburante!


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