Le infezioni delle vie urinarie sono patologie frequenti, che interessano soprattutto le donne; in genere benigne, possono dar luogo, qualche volta, a serie complicanze

Le infezioni delle vie urinarie sono una condizione molto frequente, soprattutto nelle donne. In genere si tratta di condizioni benigne, destinate a risolversi dopo un’adeguata terapia, nell’arco di pochi giorni; a volte tuttavia, in persone fragili, immunodepresse o affette da altre malattie (diabete, tumori ecc.), possono dar luogo a complicanze serie, come gravi infezioni dei reni, che possono portare ad insufficienza renale acuta o a setticemia (uro-sepsi), per il passaggio dei germi nella circolazione sistemica.

Come è fatto l’apparato urinario?

  • 2 reni
  • 2 ureteri (i tubicini che portano l’urina dai reni in vescica)
  • vescica (all’interno della quale l’urina si concentra, finché la vescica non si svuota, con la minzione)
  • uretra (il tubicino che porta l’urina dalla vescica allo sbocco urinario).

L’uretra ha diversa lunghezza nei due sessi. Nell’uomo, decorre prima all’interno della prostata, poi all’interno del pene ed ha una lunghezza complessiva di circa 16-18 cm; nella donna, l’uretra è lunga appena 3-5 cm centimetri; è anche per questo che le donne risultano più esposte alle infezioni delle basse vie urinarie, perché i germi possono più facilmente risalire in vescica. Un’altra condizione favorente le infezioni delle vie urinarie nelle donne è la vicinanza dello sbocco uretrale all’ano; frequenti sono infatti nella donna le infezioni delle vie urinarie causate da batteri intestinali e da batteri che colonizzano le feci (come l’escherichia coli).

Quali sono le cause delle infezioni delle vie urinarie?

  • infezioni delle vie inferiori (che riguardano uretra e vescica; si chiamano rispettivamente uretrite e cistite), le forme meno gravi e spesso di facile risoluzione
  • infezioni delle vie superiori (che riguardano ureteri e reni, denominate pielonefriti e nefriti, a seconda che coinvolgano le strutture dei bacinetti renali o solo i reni); infezioni importanti che richiedono un immediato trattamento e monitoraggio della funzionalità renale da parte del medico, preferibilmente in ospedale, per evitare che i reni vengano danneggiati e che l’infezione si complichi ulteriormente con un’urosepsi.

Le infezioni delle vie urinarie sono causate principalmente da batteri e, meno di frequente, da funghi, come la candida albicans. In generale i batteri penetrano nelle vie urinarie, risalendo dall’uretra. Nelle giovani donne, un fattore di rischio comune per le infezioni delle vie urinarie è rappresentato dall’attività sessuale, in particolare se si fa uso di diaframma e di spermicidi. Nell’uomo, le infezioni delle vie urinarie possono essere legate a stenosi (restringimento) del canale uretrale, a problemi a carico della prostata, alla presenza di calcoli vescicali o a una pregressa malattia trasmessa per via sessuale.

Le categorie più a rischio di infezioni delle vie urinarie sono rappresentate da:

  • donne incinte e anziani
  • persone affette da diabete (tipo 1 o tipo 2)
  • persone immunodepresse (a causa di infezioni o malattie da HIV o in trattamento con farmaci immunosoppressori o chemioterapici)
  • persone con calcoli delle vie urinarie o dei reni
  • persone con ostruzione dell’uretra (stenosi uretrale, ipertrofia prostatica, prolasso dell’utero o della vescica)
  • persone con vescica neurologica
  • portatori di catetere vescicale, in particolare nel corso di un ricovero ospedaliero (le infezioni delle vie urinarie rappresentano il 35-40% di tutte le infezioni ospedaliere).

Quali sono i sintomi?

Infezioni delle basse vie urinarie

Le urine possono avere un aspetto torbido e diventare molto maleodoranti; si avverte la necessità di urinare con maggior frequenza (pollachiuria) e spesso si ha difficoltà a trattenere le urine (urgenza); ci può essere dolore durante la minzione (disuria) e senso di pesantezza o dolore a livello della pelvi e lombare.
A volte le urine possono essere tinte di sangue (cistiti emorragiche). Può essere presente febbre.

Pielonefriti

E’ presente dolore, a volte molto intenso, a livello dorsale o ad un fianco, che può aumentare durante la minzione.
La febbre è in genere elevata (sopra i 38°C), e può essere preceduta da brividi fortissimi (squassanti). Il paziente è molto sofferente e può presentare nausea, vomito o diarrea.

Possono esserci complicazioni?

Le complicanze delle infezioni delle vie urinarie non sono frequenti, ma possono essere molto gravi, soprattutto nelle persone con deficit immunitario, con diabete e negli anziani.

  • pielonefrite – le infezioni dei reni devono essere riconosciute e trattate rapidamente, perché possono provocare danni permanenti e compromettere la funzionalità renale, portando a diversi gradi di insufficienza renale, fino alla dialisi.
  • setticemia (urosepsi) – si verifica quando i batteri che hanno causato le infezioni delle vie urinarie, passano nella circolazione generale e si diffondono a tutto il corpo. Questa condizione, che può essere mortale, richiede il ricovero immediato e un trattamento intensivo.

Come si diagnostica l’infezione delle vie urinarie?

I sintomi di una cistite cioè fastidio, dolore al basso ventre, necessità di urinare spesso, bruciore alla minzione, sono in genere sufficienti al medico per fare la diagnosi.

Gli esami di laboratorio utilizzati per la conferma sono:

  • l’esame delle urine (che mostrerà presenza di globuli bianchi, batteri e nitriti; in alcuni casi globuli rossi)
  • l’urinocoltura che permette di isolare il germe responsabile dell’infezione e di verificarne la risposta a diversi antibiotici (antibiogramma). Per effettuare l’urinocoltura, è necessario raccogliere l’urina (10-20 cc) in un apposito contenitore sterile, prelevandola dalla parte centrale della minzione (né all’inizio, né alla fine), senza interrompere la stessa. L’urina così raccolta deve essere portata il più rapidamente possibile al laboratorio di analisi, evitando di conservarla in un ambiente caldo.

Nelle forme recidivanti o in caso di pielonefriti può essere utile effettuare un’ecografia delle vie urinarie o una cistoscopia, per valutare la presenza di calcoli o di patologie delle vie urinarie.

Terapia

La terapia delle infezioni urinarie si basa, il più delle volte, sull’impiego di antibiotici; per quanto riguarda l’antibiotico più idoneo, è utile la risposta dell‘urinocoltura con antibiogramma, che ricerca il germe responsabile e ne testa la sensibilità a specifici antibiotici.
L’antibiotico va assunto per tutto il periodo prescritto dal medico, anche se i sintomi tendono a scomparire rapidamente, in quanto il germe potrebbe sviluppare resistenza e si rischiano recidive.

Se l’infezione interessa le basse vie urinarie, il trattamento viene effettuato, in genere, a casa.
In caso di dolore, può essere utilizzato un antidolorifico.

Rimedi naturali

Infusi e tisane contro la cistite

Per favorire il consumo di liquidi possiamo suggerire infusi e tisane che aiutano anche a ridurre la sintomatologia dolorosa. Soprattutto durante la fase iniziale consigliamo tisane di mirtillo rosso americano (Vaccinium macrocarpon) ricco in flavonoidi, antociani e antocianidine capaci di diminuire l’adesività dei batteri alle pareti della vescica permettendone una più efficace eliminazione con l’urina.

Uva ursina

L’uva ursina è un rimedio contro la cistite appartenente alla famiglia delle Ericaceae (come il mirtillo rosso) caratterizzato da naturale attività disinfettante del tratto urogenitale. Essa è ricca di arbutina e in grado di determinare un’azione antibatterica, antinfiammatoria e calmante dello stimolo continuo della minzione e deldolore. L’uva ursina può essere prescritta in caso di cistite sia acuta sia cronica e nell’uretrite.

Associazioni col D-mannosio

Infine in associazione al mirtillo rosso o all’uva ursina troviamo spesso il D-mannosio, uno zucchero estratto dal legno di betulla, capace di impedire l’attecchimento dei batteri sulle pareti della vescica (in particolare l’Escherichia coli) così da facilitarne l’eliminazione con l’urina. Il D-mannosio può essere utilizzato come rimedio contro la cistite sia nelle infezioni acute sia negli episodi più lievi e si rivela molto efficace per rigenerare la parete vescicale compromessa dagli stati infiammatori conseguenti all’infezione batterica.

Pompelmo

In fitoterapia è considerato uno dei rimedi elettivi nella cura dei disturbi del tratto urogenitale, sostiene il sistema immunitario e la flora batterica contro le infezioni.

Prevenzione

  • Mantenere un’igiene accurata, in particolare dopo essere andati in bagno (per le donne asciugarsi e fare il bidet, lavandosi dall’avanti verso l’indietro e non viceversa)
  • svuotare la vescica dopo l’attività sessuale ed, eventualmente, modificare il tipo di anticoncezionale (diaframma e spermicidi) in caso di infezioni recidivanti
  • non trattenere l’urina se si sente il bisogno di svuotare la vescica
  • mantenere un buon transito intestinale, evitando la stipsi
  • bere succo di mirtillo; secondo alcuni studi protegge dalle infezioni delle vie urinarie.

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