La stagione che ci siamo appena lasciati alle spalle verrà ricordata per il boom di contagi da influenza australiana. Possiamo dirlo, il virus influenzale quest’anno ha picchiato davvero duro e i più colpiti, secondo il rapporto InfluNet, sono stati i bambini di età inferiore a cinque anni.
Ma quali sono i sintomi di quest’influenza, per quanto tempo si è contagiosi e soprattutto quale cura bisogna seguire. Scopriamolo insieme.
Influenza australiana: i sintomi
L’influenza australiana si presenta con due diverse tipologie di sintomi. Ci sono le manifestazioni generali e sistemiche e quelle che interessano le vie respiratorie.
Per semplicità, diciamo che i sintomi dell’influenza australiana comprendono:
- febbre alta;
- mal di testa;
- brividi;
- dolori alle ossa;
- dolori ai muscoli;
- naso che gocciola;
- mal di gola;
- starnuti;
- tosse secca;
- perdita dell’appetito.
Nei bambini più piccoli, ci può anche essere il coinvolgimento della parte bassa dei polmoni con sviluppo di bronchiti e l’interessamento del tratto gastrointestinale con nausea, vomito e scariche diarroiche.
Se ora vi state domandando se possono insorgere complicazioni, la risposta è si.
Le possibili complicanze
Anche l’influenza australiana come molte altre malattie, specie se trascurata, può complicarsi e proprio per questo bisogna avere qualche accortezza in più quando a prenderla sono i soggetti fragili come gli immunodepressi, gli over 65 e i bimbi piccoli.
Queste categorie di persone possono, infatti, sviluppare otiti, sovrainfezioni batteriche, bronchiti e polmoniti e, inoltre, non si può escludere un peggioramento del quadro generale negli individui con patologie pregresse.
Per loro, vale sempre lo stesso consiglio: rimanere a casa, seguire le indicazioni del medico di base o del pediatra e fare riferimento sempre a lui nel caso se ci fosse un peggioramento delle proprie condizioni.
Influenza australiana quanto dura?
A contagio avvenuto, l’influenza australiana ha un tempo di incubazione di circa 1-2 giorni. Dopodiché, i sintomi della malattia compaiono improvvisamente e sono destinati a durare per circa una settimana (5-7 giorni in media).
Tuttavia, questi numeri costituiscono solo una stima approssimativa perché il decorso della malattia può essere più breve, ma anche più lungo.
Nei bambini, per esempio, l’influenza australiana può protrarsi anche per 10 giorni, mentre negli adulti le cose vanno un po’ meglio e si segnalano, perfino, casi di guarigione in tempi record dopo soli 3-4 giorni. È comunque bene precisare che, a guarigione avvenuta, alcuni sintomi possono persistere ancora per una o due settimane.
Ovviamente, di fronte ad un’influenza che fatica a passare, può sorgere il dubbio: sarà per caso Covid-19?
Influenza o Covid?
Diciamo, fin da subito, che l’influenza australiana e il Covid-19 sono due malattie distinte perché la loro origine è diversa. Il responsabile dell’influenza australiana è il virus A (H3n2), mentre il Covid-19, come ben sappiamo, è portato dal virus SARS-CoV-2.
Tuttavia, l’influenza australiana e il Covid-19 condividono alcuni sintomi come febbre, tosse e stanchezza generalizzata e dunque, se l’influenza non passa, può essere utile effettuare un tampone molecolare per escludere di aver contratto il Covid-19.
Influenza australiana: cura
L’influenza australiana si cura come qualsiasi altro tipo di influenza e dunque con:
- antipiretici per abbassare la febbre;
- antinfiammatori non steoidei per combattere i dolori a ossa, muscoli e testa;
- antitussivi in caso di tosse secca;
- decongestionanti nasali per il naso chiuso e lavaggi nasali per i bambini.
Ci sono poi i classici accorgimenti che, in caso d’influenza, sono sempre d’aiuto come restare al caldo, bere molti liquidi per scongiurare la disidratazione (in caso di scariche diarroiche e vomito, si consiglia di bere sempre a piccoli sorsi), consumare pasti leggeri e fare scorta di vitamina C.
Sfatiamo, infine, una volta per tutte un falso mito. In caso d’influenza (infezione causata da virus), non serve assumere antibiotici. Questi farmaci funzionano, difatti, quando l’infezione è di natura batterica e nulla possono contro le infezioni sostenute da virus.
In caso di virus influenzali, è dunque inutile assumere antibiotici a meno che il medico non sospetti una sovrainfezione batterica. E’ chiaro che nel nostro organismo i virus non lasciano campo libero ai batteri e viceversa; possono operare entrambi contemporaneamente. Quindi importantissimo seguire le indicazioni del proprio medico di base ed evitare terapie fai da te correndo anche il rischio di sviluppare la cosiddetta antibiotico-resistenza. Se volete saperne di più sull’antibiotico-resistenza, leggete quest’utile approfondimento dell’Istituto Superiore di Sanità.
Quest’anno, l’influenza australiana ha fatto registrare un’impennata del numero dei casi specie tra i bambini. I sintomi sono più o meno sempre gli stessi: febbre alta, tosse, mal di gola, dolori osteoarticolari e muscolari e stanchezza. Il consiglio per chi ha l’influenza è di rimanere al caldo, consumare pasti leggeri, bere molto e assumere farmaci, come antipiretici, antinfiammatori non steroidei e antitussivi, per combattere la sintomatologia.
Infine, un occhio di riguardo in più per le persone fragili come gli immunodepressi, gli over 65 e i bambini piccoli che possono anche complicarsi.
E per scongiurare le complicanze e magari non prendersi l’influenza? L’unica soluzione è sottoporsi annualmente alla vaccinazione antinfluenzale di cui vi parliamo in quest’interessante post.