Punture meduse cosa fare e non fare

Punture meduse cosa fare e non fare

Le punture delle meduse rappresentano una delle più grandi insidie per tutti coloro che amano fare il bagno in mare.

Questi eleganti invertebrati possono, difatti, diventare estremamente pericolosi e, per questo, è bene sapere come comportarsi in caso di puntura. Cosa si può e non si può fare e soprattutto quale crema usare.

 

Perché le punture delle meduse fanno male

Le meduse sono provviste di tentacoli più o meno lunghi e sono proprio loro i colpevoli della reazione sperimentata da chi viene punto.

Sulla loro superficie ci sono, difatti, delle cellule che, attraverso sottili prolungamenti, penetrano nella cute dove rilasciano un mix di proteine urticanti, neurotossiche e paralizzanti.

Chi viene punto avverte quindi una sensazione di bruciore, simile alle scottature, associata a dolore più o meno intenso. Nello stesso tempo, la pelle appare irritata e possono anche formarsi piccole bollicine.

Ma, alla fin fine, perché le meduse pungono? Diciamo che il loro comportamento non è paragonabile a quello delle zanzare che morsicano perché sono all’evidente ricerca di sangue per fare scorta di nutrienti.

Le punture delle meduse rappresentano, difatti, un vero e proprio meccanismo di difesa per l’invertebrato che, sotto minaccia, inocula nella preda il proprio veleno con effetti paralizzanti, infiammatori e talvolta letali.

Nell’uomo, il morso della medusa non ha, per fortuna, conseguenze gravi pur provocando dolore, bruciore, infiammazione, eritema, vescicole e edema localizzato. Tuttavia, chi fa il bagno nelle acque tropicali deve stare attento alla specie Chironex fleckeri (o cubomedusa) perché gli effetti della sua  puntura sono mortali.

 

Cosa fare dopo essere stati punti

Quando si viene punti da una medusa, la prima regola è mantenere la calma e tornare a riva. Dopodichè, bisogna perlustrare attentamente il corpo perché alcuni tentacoli potrebbero essere rimasti attaccati alla pelle con conseguente continuo rilascio di veleno da parte della medusa stessa.

In tal caso, bisogna rimuovere i tentacoli evitando possibilmente di toccarli a mani nude perché c’è il rischio di ustionarsi. L’ideale è indossare un guanto, avere a disposizione una pinzetta o aiutarsi con un giornale.

Fatto ciò, è necessario risciacquare abbondantemente la cute con l’acqua del mare. Attenzione, niente acqua dolce perché favorisce la diffusione del veleno. Si attende, dunque, che il dolore passi (in linea di massima ci vuole una mezz’ora) e, a questo punto, si può ricorrere all’uso dei farmaci.

Tuttavia, se dovessero subentrare difficoltà respiratorie, nausea, vomito, confusione e sudorazione abbondante, è opportuno chiamare un’ambulanza perché le punture delle meduse possono causare uno shock anafilattico. Infine, ci vuole qualche riguardo in più per le persone cardiopatiche che, per il forte dolore, possono anche accusare un malore.

 

I farmaci per le punture delle meduse

I farmaci maggiormente usati in caso di punture di meduse sono i seguenti.

  • Gel astringente al cloruro di alluminio al 5% per attenuare immediatamente il prurito e la diffusione delle tossine. Si tratta di un farmaco da banco facilmente reperibile, ma sfortunatamente molte persone non conoscendone l’utilità ne sono sprovviste. Tuttavia, bisognerebbe tenerlo in borsa perché aiuta anche in caso di punture di zanzare.
  • Antistaminici per attenuare l’infiammazione cutanea conseguente al rilascio di istamina. Possono essere in formulazioni topiche, ma in caso di reazioni cutanee estese non si esclude l’assunzione, previo parere medico, di prodotti per via orale. Prestare, però, attenzione alle creme perché possono dare origine ad antiestetiche macchie della pelle.
  • Crema al cortisone da applicare in alternativa al gel astringente al cloruro di alluminio. Tuttavia, è bene sapere che queste pomate fanno effetto dopo circa 30 minuti quando ormai la fase acuta è pressoché conclusa e, dunque, la loro applicazione è praticamente inutile.
  • Gel di aloe vera dalle proprietà antibatteriche, rigeneranti e antinfiammatorie.

 

Cinque cose da non fare in caso di punture di meduse

Ci sono poi alcune cose che sarebbe meglio evitare di fare in caso di puntura di una medusa.

  1. Non bagnare la parte offesa con acqua dolce perché le tossine vengono diluite favorendo un aumento della reazione.
  2. Evitare di grattarsi e non strofinare la pelle sulla sabbia o sui sassi.
  3. Non ricorrere ai tipici rimedi della nonna come ammoniaca, urina, alcol o aceto perché la loro applicazione può infiammare ulteriormente la pelle.
  4. Non bendare la parte interessata perché ciò favorirebbe la penetrazione del veleno nel sangue.
  5. Nei giorni successivi alla puntura, evitare l’esposizione diretta al sole perché possono formarsi delle macchie antiestetiche.

 

 

 

Complice il riscaldamento delle acque, il numero delle meduse è in costante aumento e con esso il rischio di essere punti.

Ma che cosa bisogna fare se una medusa ci aggredisce? In primis mantenere la calma, uscire dall’acqua, rimuovere eventuali tentacoli dalla pelle e risciacquare la parte con l’acqua salata del mare. E poi? Quali sono i rimedi per le punture delle meduse? L’ideale è applicare una crema astringente a base di cloruro di alluminio al 5% in modo da avvertire subito sollievo e poi avere qualche accortezza nei giorni immediatamente successivi all’incidente evitando, per esempio, l’esposizione alla luce del sole.

E se dopo essere stati punti si avvertissero nausea, difficoltà respiratoria, vomito e confusione? Allora, bisogna chiamare immediatamente un’ambulanza perché molto probabilmente si sta andando in shock anafilattico.

 

Categories: Salute e benessere

Autore

Irene Dallegri