Omicron 5: sintomi, incubazione, cura e ciò che devi sapere

Omicron 5: sintomi, incubazione, cura e ciò che devi sapere

Omicron 5 è una sottovariante del virus SARS-CoV-2 ed è ciò con cui ci stiamo confrontando nonostante l’OMS abbia sancito conclusa l’emergenza sanitaria da Covid 19.

Come spiega il professor Fabrizio Pregliasco, si tratta di un virus più contagioso della varicella e del morbillo e il suo RO è compreso tra 15 e 17. Tradotto in termini più semplici, ogni persona può contagiarne potenzialmente 15 o 17.

Cambiano i numeri, ma le modalità di contagio rimangono pressoché invariate e, dunque, bisogna prestare attenzione a contatti diretti o ravvicinati perché le persone infette possono trasmettere il virus attraverso le goccioline, emesse dalla mucosa orale o nasale, quando starnutiscono o tossiscono.

Molti, continua Pregliasco, considerano questa variente del virus una banale influenza, ma è fondamentale non abbassare la guardia. Sebbene la malattia abbia difatti un decorso meno preoccupante nei soggetti vaccinati o guariti e nelle persone vaccinate, ammalate e poi guarite, non si possono comunque escludere forme più gravi.

Cerchiamo quindi di capire meglio quali sono i sintomi di Omicron 5, qual è il suo tempo di incubazione e come curarsi.

Omicron 5 quali sintomi

La variante Omicron 5 si contraddistingue per sintomi spesso associabili a un semplice raffreddore.

Le manifestazioni più comuni comprendono:

  • naso chiuso che gocciola;
  • mal di gola;
  • tosse;
  • cefalea;
  • febbre;
  • apatia;
  • sensazione di malessere generalizzata.

Alcune persone colpite da questa variante del Covid 19 accusano, inoltre, dolori muscolari, nausea, dissenteria e inappetenza. Sono, invece, più rari i casi con perdita di gusto e olfatto.

Omicron 5 ha anche un nuovo sintomo, ovvero una marcata sudorazione notturna che si materializza nelle ore serali arrivando a disturbare il sonno perché spesso si bagnano indumenti e lenzuola. Come conferma Luke O’Neill, professore di biochimica al Trinity College di Dublino, questo sgradevole sintomo non si presenta solo nel periodo di infezione attiva, ma persiste anche nelle settimane immediatamente successive alla guarigione.

Un altro elemento da non sottovalutare con Omicron 5 è la perdita di sonno con conseguenti problemi di vera e propria insonnia perché il Covid 19 può mettere a dura prova la regolazione del sonno da parte del cervello.

Questi sono i sintomi generali della nuova variante, ma è indispensabile ricordare che può sussistere sempre una certa variabilità in termini di severità e durata perché molto dipende dalle condizioni generali di salute della persona, dall’età e vaccinazioni.

Come si comporta la variante nei bambini

Nei bambini, i sintomi di Omicron 5 (BA.5) ricalcano quanto sperimentato dagli adulti anche se le manifestazioni sono generalmente più lievi.

In alcuni casi, spiega Enrico Valletta primario di pediatria a Forlì, può essere necessario ricorrere a un ricovero precauzionale e questo accade, specie nei bambini fino a due anni d’età, quando sopraggiungono febbre e una certa fatica ad alimentarsi.

Il piccolo paziente viene generalmente dimesso non appena la temperatura torna nella norma, mentre il ricovero si prolunga quando l’infezione da SARS-CoV-2 è più complessa e l’infiammazione ad essa associata è maggiore.

Omicron 5 tempo di incubazione e rischio di reinfezioni

I tempi di incubazione di Omicron 5 sembrano essere inferiori rispetto a quanto osservato con le precedenti varianti Alpha e Delta e, infatti, i sintomi si materializzano nell’arco di 2-3 giorni dall’avvenuto contagio.

Parallelamente, si riducono anche i tempi per la negativizzazione dei pazienti e la durata della positività si aggira intorno a 5-7 giorni.

Omicron 5 tampone

Ci può essere una ricaduta?

Omicron 5 causa un maggior numero di reinfezioni rispetto alle precedenti varianti perché le mutazioni nella proteina spike lo aiutano ad eludere l’immunità e questo sembra essere in linea con l’ondata di Covid 19 registratasi nel Regno Unito nell’estate del 2022 quando, secondo l’ONS (Office for National Statistics), la probabilità di reinfettarsi era 16 volte superiore rispetto a quanto accaduto con la variante Delta. Secondo lo stesso ONS, le reinfezioni sono inoltre più probabili tra i 90 e i 650 giorni, ma uno studio danese rivela come ciò possa accadere anche prima dei fatidici tre mesi.

Secondo uno studio effettuato in Qatar, le reinfezioni sono tuttavia associate a una minor probabilità di ricovero o decesso. Al contrario, sembrano aumentare le probabilità di sviluppare danni da Long Covid.

Omicron 5 come si cura?

Le persone che contraggono la variante Omicron 5 devono contattare il proprio curante e non intraprendere alcun trattamento fai da te.

Chi ha sintomi lievi e una malattia complessivamente poco severa non necessita, di solito, di ricovero e può dunque restare a casa. In questi casi, si consiglia riposo assoluto e monitoraggio costante delle proprie condizioni in modo tale da cogliere in tempo un eventuale peggioramento.

Se la temperatura dovesse alzarsi, si consiglia di contattare il medico, ma nella maggior parte dei casi si assume paracetamolo. Dolori muscoloscheletrici e mal di testa vengono, invece, trattati con antinfiammatori non steroidei.

A maggio 2023, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha decretato la fine dell’emergenza sanitaria scatenata dal Covid 19. Tuttavia, i dati rilasciati dal Ministero della Salute ci dicono che il virus continua a circolare sebbene in misura nettamente minore.

Dunque, è fondamentale non abbassare la guardia e sottoporsi a tampone non appena si teme di essere entrati in contatto con una persona infetta.

In caso di esito positivo, contattare il curante ed evitare qualsiasi trattamento faida te. Ricordiamo, infine, che per qualsiasi informazione si può consultare il portale Covid-19 – Ministero della Salute.

Categories: malattie infettive